Goro
29 Luglio 2015
Molluschi sottoposti a grave anossia. L'associazione chiede interventi alla Regione per salvare i pescatori

Allarme da Coldiretti: l’acqua bianca di Goro uccide le vongole

di Redazione | 2 min

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Era la vigilia di Natale dello scorso anno. Per le feste si ritrovano assieme, con le rispettive famiglie, due fratelli tra i quali, per questioni legate all'eredità paterna, negli ultimi tempi non corre buon sangue. Il più giovane dei due, classe 1976, abita nella casa di Pieve di Cento ereditata come proprietà indivisa

unnamed (21)Moria di vongole senza precedenti nella Sacca di Goro. Lo comunica Coldiretti Impresa Pesca Emilia Romagna, sottolineando che tre settimane di caldo torrido hanno portato la temperatura dell’acqua a livelli altissimi, fino a 35 gradi provocando il fenomeno dell’”acqua bianca”, cioè acqua priva di ossigeno che non consente la respirazione delle vongole, portandole alla morte.

Ci troviamo davanti a disastro ambientale che può mettere in ginocchio l’intero settore – afferma Coldiretti Impresa Pesca regionale – che a Goro conta 44 cooperative dedite all’allevamento della vongola verace, 2.700 ettari di estensione, 1.300 addetti, 20.000 tonnellate di prodotto commercializzato per un volume di affari tra i 50 e i 70 milioni di euro. L’acqua bianca ha già pregiudicato il raccolto del 100 per cento nella zona rossa (zona a rischio anossico) e sta attaccando anche altre zone che non erano mai state toccate da questo fenomeno come l’area di delocalizzazione del Basunsin e anche le concessioni più produttive.

Per cercare di limitare il disastro ambientale e produttivo, in un incontro con l’assessore regionale all’Agricoltura Caccia e Pesca, Simona Caselli, Coldiretti Impresa Pesca ha chiesto la delocalizzazione straordinaria in tempi brevi degli allevamenti in zona Pianasso, che è la zona più a mare, per permettere alle cooperative interessate di spostare il loro prodotto per un massimo di 60 giorni e in questo modo limitare il più possibile la moria di vongole. L’organizzazione dei pescatori di Coldiretti ha anche ha chiesto di attivare tutte le procedure per la dichiarazione di calamità naturale in soccorso di quelle cooperative che hanno perso tutto.

Nonostante gli interventi già messi a punto con il progetto comunitario Life (dalla risistemazione dell’area con canali, che impediscano alla sabbia di chiudere la sacca, al dragaggio gestito direttamente dai pescatori, fino monitoraggi in collaborazione con l’Università di Ferrara), di fronte ad andamenti climatici eccezionali che diventano sempre più normali, Coldiretti Impresa Pesca ritiene necessari anche interventi che “diano più stabilità alle imprese del settore, con un piano d’investimenti delle cooperative, che sarebbero disposte a mettere a disposizione il 2-3 per cento del valore commercializzato, e avviare miglioramenti produttivi con il sostegno di strumenti di facilitazione all’accesso del credito, di consulenza finanziaria, di progetti condivisi di commercializzazione e della creazione di prodotti assicurativi per salvaguardare il reddito”.

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