Economia e Lavoro
28 Luglio 2015
Perplessità dei sindacati sulle affermazioni di Confcooperative su vicenda Fondazione Braghini Rossetti

Scuole infanzia: “Le coop vogliono abbattere costi e diritti”

di Redazione | 3 min

nidoLe organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal, firmatarie del contratto nazionale del comparto scuola Fism, esprimono perplessità per quanto affermato pubblicamente attraverso gli organi di stampa da Confcooperative Ferrara in relazione alla vicenda delle scuole d’infanzia della Fondazione Braghini Rossetti (Scuola infanzia di Volania, Scuola infanzia San Giuseppe di Comacchio, Scuola infanzia di Francolino e Scuola Braghini Rossetti di Pontelagoscuro) che chiuderanno definitivamente a partire dal 31 agosto prossimo.

Durante la trattativa tra le organizzazioni sindacali e la Fondazione, sia in fase sindacale che amministrativa, i soggetti aderenti a Confcooperative che hanno espresso interesse, attraverso le pagine dei giornali, a mantenere aperte le scuole di cui sopra, ovvero la Cooperativa Il Germoglio e la Cooperativa Serena, “non hanno in alcun modo manifestato interesse nel subentrare nella gestione delle scuole della Fondazione all’interno dei tanti momenti d’incontro tra le parti che si sono succeduti durante i primi mesi dell’anno 2015, non ultimo l’incontro del 24 giugno all’ufficio Settore politiche del lavoro della Provincia di Ferrara”.

I sindacati apprendono invece “con grande rammarico”, sempre dalle pagine dei quotidiani, che “quelli che vengono da noi ritenuti momenti di confronto finalizzati al raggiungimento di un accordo tra le organizzazioni sindacali rappresentanti dei lavoratori e gli eventuali soggetti interessati al subentro nella gestione delle attività scolastiche, vengono definiti dalle cooperative citate “soliti meccanismi burocratici e farraginosi: contratti sindacali e conflitti tra le parti””.

“Difendere i diritti dei lavoratori, garantire la professionalità delle docenti, delle educatrici e delle ausiliarie garantendo al contempo le famiglie che hanno iscritto ugualmente i bambini a quelle stesse scuole a cui la Fondazione e le Coop da tempo danno rassicurazioni di apertura fin dal mese di settembre, non ci sembra affatto un meccanismo burocratico e farraginoso”, replicano i sindacati, che a loro avviso pensano che in realtà “si è voluta evitare la discussione su quello che noi riteniamo un ricorso improprio, al Ccnl delle Cooperative Sociali, estraneo al mondo della scuola”. “Vogliamo ricordare che il Ccnl in questione, ovvero quello delle Cooperative Sociali, non prevede nell’ambito della sua sfera di applicazione il settore della istruzione e dell’educazione, tant’è che non regolamenta al suo interno le figure professionali del docente e dell’educatore di asilo nido. Tutto questo non è un meccanismo “burocratico e farraginoso”, ma è il rispetto dei lavoratori e delle lavoratrici attraverso il contratto di lavoro. Invece stiamo assistendo a fenomeni sempre più diffusi di precarizzazione dei rapporti di lavoro e di dumping contrattuale”.

“Fra l’altro – aggiungono le sigle sindacali di categoria – la scelta di applicare un contratto al di fuori dell’istruzione disattende i vincoli imposti dalla Legge 62/2000 che prevede l’applicazione di un contratto di riferimento per avere la parità scolastica. La legge sulla parità scolastica prevede per i soggetti gestori l’obbligo di applicare al personale docente i contratti collettivi nazionali di settore. Lo sdoganamento del vincolo del rispetto dei contratti di lavoro del settore pena la fine dello status di scuola paritaria, apre la porta nell’aggiudicazione di appalti e convenzioni a quei soggetti che applicano altre tipologie di contratto non del settore scuola come proprio il Ccnl delle Cooperative, che si presenta, pertanto, come uno “strumento” improprio per abbattere costi, diritti e livelli retributivi”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com