Economia e Lavoro
21 Luglio 2015
L’ad Gozzi: “Mai persa di vista la nostra naturale vocazione alla responsabilità sociale e d’impresa”

Servizi Ospedalieri, ‘salvi’ tutti e 113 i lavoratori

di Redazione | 3 min

servizi ospedalieri presidio manutencoop 2Porto Garibaldi. Dopo un anno e mezzo di limbo, l’inferno del licenziamento è stato scongiurato per tutti e 113 i dipendenti della Servizi Ospedalieri. È la stessa società, attiva nel settore dei servizi di lavaggio e noleggio della biancheria ospedaliera, a darne notizia.

Dopo 18 mesi dall’avvio delle procedure con le quali l’azienda si era trovata costretta alla chiusura dell’ex stabilimento industriale di Porto Garibaldi, tutte le 113 risorse impiegate (per le quali era stata concessa dal Ministero del Lavoro la cassa integrazione straordinaria dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015) hanno trovato una soluzione positiva rispetto alla propria posizione lavorativa.

Di questi, 29 unità, già all’inizio del 2014, sono state ricollocate nell’ambito di altri stabilimenti o presidi operativi di Servizi Ospedalieri a Ferrara, Lucca, Teramo, Padova e Bologna, in alcuni casi anche con trasformazione del relativo contratto lavorativo da part time a full time. Inoltre, l’eventuale disagio economico derivante dal trasferimento nelle sedi più lontane è stato indennizzato dalla società attraverso l’assegnazione ai lavoratori di alloggi full benefit o di specifiche integrazioni salariali.

Altre 46 persone, a seguito dell’accordo sindacale sottoscritto lo scorso 27 aprile, hanno accettato la proposta di trasferimento a Ferrara a partire dal 1° gennaio 2016, con contratto part-time verticale al 50% (per alcune persone, già part-time, si tratterà dello stesso monte ore). Inoltre, per tutto il personale trasferito a Ferrara è già stata organizzata una navetta aziendale gratuita quotidiana con partenza da Porto Garibaldi, mentre per i dipendenti con orario di servizio non coincidente con le corse della navetta sono state messe a disposizione auto tecniche aziendali;

Altre 3 persone si sono dimesse volontariamente nel 2014 o per dedicarsi a proprie attività imprenditoriali o a fronte di specifiche offerte di lavoro, mentre in 9, sempre nel corso del 2014, hanno scelto di risolvere il proprio rapporto di lavoro aderendo alla procedura di mobilità e concordando incentivi economici erogati dall’azienda ad integrazione dell’indennità di mobilità.

Infine gli ultimi 26 dipendenti, nel 2015, hanno sottoscritto accordi per aderire alla procedura di mobilità a partire dal gennaio 2016.

Il quadro aggiornato dei positivi risultati raggiunti è stato presentato da Servizi Ospedalieri nel corso di un incontro convocato presso la Regione Emilia-Romagna alla presenza delle organizzazioni sindacali, dell’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, dell’assessore alle Politiche e servizi per il Lavoro del Comune di Ferrara Caterina Ferri e del sindaco del Comune di Comacchio, Marco Fabbri.

Per quanto riguarda le persone che aderiranno alla mobilità – comunica l’azienda -, se da un lato permane l’impegno di Servizi Ospedalieri nel proporre, qualora se ne presentasse l’opportunità, ulteriori soluzioni occupazionali, è stato sollecitato anche un fattivo contributo da parte delle istituzioni locali affinché promuovano, con gli strumenti a loro disposizione, percorsi in grado di favorire un rapido reinserimento lavorativo del personale coinvolto, incoraggiando, ad esempio, l’iniziativa imprenditoriale di alcuni dipendenti, che, con la consulenza di Legacoop Ferrara e dell’advisor nominato proprio da Servizi Ospedalieri e dal Gruppo Manutencoop, stanno valutando di mettersi in gioco in prima persona organizzandosi in cooperativa per avviare una nuova attività nel settore del lavanolo a Porto Garibaldi.

“Servizi Ospedalieri – ha commentato l’amministratore delegato Andrea Gozzi – è orgogliosa di essere riuscita, in tempi così contenuti, a dare una risposta positiva ai bisogni occupazionali delle oltre 100 persone che, purtroppo, hanno dovuto subire le conseguenze della chiusura dello stabilimento di Porto Garibaldi. Mettere fine ad una attività economica non è mai una scelta indolore, ma fin dall’inizio abbiamo portato avanti tale scelta dolorosa senza mai perdere di vista la nostra naturale vocazione alla responsabilità sociale e d’impresa”.

L’auspicio dell’azienda, ora, è “che anche la pubblica amministrazione locale possa dare il proprio fattivo contributo, ponendo in essere le condizioni per la nascita di nuove opportunità lavorative non solo per gli ex dipendenti di Porto Garibaldi ma anche per l’intera comunità locale”.

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