Politica
20 Luglio 2015
Il portavoce FdI prende le distanze dalle frasi choc: "Così si rovina il nostro lavoro". E l''assessore ombra' annuncia azioni legali

Spath: “Florestano, parole inaccettabili”. E lui querela Estense.com

di Ruggero Veronese | 3 min

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Paolo Spath

Paolo Spath

“Querela per diffamazione. Ci vediamo in tribunale”. Con queste poche parole, spedite via facebook alla pagina di Estense.com, Fabrizio Florestano annuncia di voler denunciare il nostro giornale per l’articolo che ha fatto il giro dell’Italia e rendeva noti i suoi pensieri in merito all’accoglienza profughi. Passando invece dal campo giuridico a quello politico, il portavoce di Fratelli d’Italia Paolo Spath prende le distanze in maniera assai netta dall’uscita – a dir poco infelice – con cui “l’assessore ombra” del partito, Florestano, ha proposto la sua personale ricetta per risolvere la problematica dell’immigrazione. “Certo, io ne prendo 100 alla volta – sono le parole di Florestano -: tempo di sparare per farli cadere in una buca e me ne dati altri 100. In una giornata ne faccio fuori quanti ne sbarcano”.

“La nostra battaglia politica non può essere accostata a dichiarazioni di questo genere – afferma Spath  -. Stamattina ho convocato con urgenza un direttivo del partito, perché valuteremo quello che è successo e decideremo insieme quali provvedimenti prendere”.

La frase sotto accusa ha sollevato un coro unanime di condanne da tutti gli schieramenti politici. Anche dallo stesso partito di Spath che, contattato da Estense.com, cerca di chiarire come la linea di Fratelli d’Italia abbia poco a che fare con le dichiarazioni dell’assessore ombra: “Sapete bene che come partito portiamo avanti una battaglia politica di contrarietà all’immigrazione, ma questo non significa ammazzare le persone. È una questione prima di tutto umana, oltre che politica: cavolate (anche se il termine era un po’ diverso, ndr) di questo tipo, in un movimento serio come il nostro, non possono capitare. Chi agiva in quel modo erano solo i nazisti e i comunisti del regime sovietico, che avevano ben poco di umano. E così si rischia di rovinare il lavoro importante che stiamo facendo, che riguarda questioni di tutt’altro genere come la gestione dell’emergenza, l’utilizzo delle risorse economiche e la destinazione degli immigrati”.

Fabrizio Florestano in una fotto tratta dal profilo Facebook

Fabrizio Florestano in una foto tratta dal profilo Facebook

Quali saranno allora le conseguenze dell’exploit di intolleranza pubblicato da Florestano? Per una risposta definitiva bisognerà attendere il direttivo di martedì, ma dal tono di Spath è difficile pensare a una sua permanenza nella ‘giunta ombra’, dove detiene le deleghe a sicurezza urbana, comunicazione, lavori pubblici, Palio, mobilità e Protezione Civile. “Dovremo capire bene le motivazioni dietro questa uscita e, se ci confermerà di pensare davvero queste cose, probabilmente sarà inutile continuare a parlare. Se invece ammetterà lo sbaglio e ci spiegherà di essersi fatto prendere la mano sicuramente valuteremo quali provvedimenti disciplinari prendere, a seconda di come farà retromarcia e di quello che il direttivo valuterà in maniera collegiale, ma poi non torneremo indietro. Voglio ascoltare tutte le campane e inviterò Florestano a chiedere scusa per le sue affermazioni, perché a volte si possono dire delle cavolate, ma poi bisogna capire l’errore, chiedere scusa e mettere in campo tutte le azioni di basso o bassissimo profilo che ne conseguono”.

Una presa di distanza che probabilmente non sarà senza conseguenze per l’assessore ombra, al punto che Spath rimarca ancora come le parole di Florestano fossero “un’espressione personale che non ha nulla a che vedere col partito. Fabrizio è una persona che fa attività politica ma non è portavoce in nessun modo del nostro movimento. Non è accettabile che la nostra azione politica possa essere accostata a questo e per questo invito giornalisti e avversari politici, anche se mi rendo conto di come questa notizia faccia parte del gioco della politica e della cronaca, a non generalizzare la questione e a ricondurre la questione nel suo giusto ambito. Per quello che ci riguarda, appena ci siamo accorti dell’accaduto ci siamo subito attivati convocando immediatamente il nostro direttivo”.

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