Eventi e cultura
10 Luglio 2015
A Palazzo Tassoni la consegna dei premi internazionali dedicati a tesi e progetti a basso impatto ambientale

Ferrara e Giappone insieme sotto il segno dell’architettura sostenibile

di Redazione | 3 min

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unnamed (30)di Anja Rossi

È ormai giunto alla sua undicesima edizione il Premio Internazionale Architettura Sostenibile, e anche quest’anno le premiazioni si sono svolte all’interno di palazzo Tassoni Estense, la sede del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara.

Il premio, ideato dal Dipartimento e promosso dall’azienda Fassa Bortolo, in quest’edizione era dedicato al tema della ‘Sostenibilità verso il 2020’. Questo riconoscimento da anni promuove progetti di architettura che sappiano rispettare e coesistere con l’ambiente circostante, per una visione del costruire sostenibile nel mondo. Low-tech e low-budjet sono le nuove parole sulle quali si sono dovuti confrontare i partecipanti di questa edizione.

Due sono infatti le sezioni di questo premio sull’architettura sostenibile: da un lato quella sulle tesi di laurea, master e dottorati sviluppati nel territorio italiano (che ha avuto la sua prima edizione nel 2014 e che si ripeterà nel 2016), dall’altro quella delle opere realizzate, premio del 2015, che ha visto la partecipazione di studi di architettura e di ingegneria provenienti da tutto il mondo, e che si ripeterà nel 2017. Quest’anno sono stati 23 i progetti selezionati su 140 tesi di dottorato che hanno aderito al concorso, provenienti da diversi paesi quali Stati Uniti, Brasile, Cile, Corea del Sud, Singapore, Scozia e Repubblica Ceca.

unnamed (29)Organizzata e promossa dall’Ordine degli architetti della Provincia di Ferrara e dalla Fondazione degli architetti di Ferrara, con il patrocinio del Comune di Ferrara, la cerimonia di premiazione di oggi pomeriggio ha visto invece partecipe lo studio giapponese “Suppose Design Office Co.” i cui progettisti Makoto Tanijiri e Ai Yoshida si sono guadagnati la medaglia d’oro con il progetto Onomichi U2 (Hiroshima), che ha visto la rigenerazione di un capannone industriale reinterpretandolo attraverso i bisogni del tessuto circostante lo spazio. “Uno spazio innovativo – si legge dalla motivazione – che li accomuna e non li mette in contrasto, con un utilizzo del suolo molto circoscritto in un’area che necessariamente deve conservare la quantità preziosa di spazi verdi circostanti”.

Medaglia d’argento ex-aequo è andata al progetto italiano di una nuova scuola secondaria nel villaggio di Roong in Cambogia di ASF – Architetti Senza Frontiere e al progetto Casa DCS degli architetti Giuseppe Gurrieri e Valentina Giampiccolo, sul riutilizzo e riqualificazione di un antico edificio a Ragusa. Oltre ai tre vincitori, sei sono state le menzioni d’onore a progetti di elevato livello, provenienti dal Kenia, Cile, Repubblica Ceca, Sudan, Belgio e Italia.

Quanto alla selezione, per Marcello Balzani del dipartimento di Architettura, “tra i premiati sono emersi tre progetti rappresentativi della nuova evoluzione del pensiero sostenibile, che si sta rafforzando e crescendo su scala internazionale”. È stata valutata “la capacità di integrare il progetto proposto in maniera adeguata al contesto, con architetture appropriate che nascono dalla piena conoscenza dei luoghi, attraverso uno studio complesso del loro funzionamento”, ha concluso Thomas Herzog, che ha presieduto la giuria esaminatrice.

Per vedere i progetti presenti e passati, il sito è: www.premioarchitettura.it.

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