Non è un periodo facile per gli operatori del pronto soccorso, dove nelle ultime settimane – ad eccezione della breve ‘tregua’ di fresco di pochi giorni fa – si è registrato un boom degli accessi e delle richieste di ricovero, soprattutto a causa del caldo torrido che si è abbattuto sulla provincia. Una situazione che del resto si ripropone a intervalli regolari ogni estate e che mette a rischio soprattutto le fasce di popolazione più deboli e in particolare gli anziani, costretti talvolta a lunghi tempi di attesa. “È un momento abbastanza difficile – afferma il dirigente del Pronto Soccorso Roberto Melandri – legato alle condizioni climatiche e agli organici ristretti per via delle ferie. Ma bisogna considerare anche che in questi ultimi anni, durante l’estate, molta gente non parte più per le vacanze e quindi la città non si svuota più come accadeva in passato”.
Affollamento a parte, nel pronto soccorso di Cona non si sono verificate situazioni allarmanti, a parte qualche colpo di calore e diversi casi di disidratazione. Episodi su cui è comunque il caso di spendere alcune parole, dal momento che a queste temperature la costante necessità di idratazione può essere sottovalutata e portare a cali di pressioni, svenimenti e capogiri. “I consigli – afferma Melandri – sono di restare se possibile in ambienti climatizzati, ma senza esagerare, di evitare le attività fisiche faticose durante le ore più calde, di bere costantemente e magiare soprattutto frutta e verdura”.
Comportamenti che nella stragrande maggioranza dei casi bastano per evitare problemi legati al caldo e per evitare affollamenti al pronto soccorso, soprattutto quando le richieste di accesso giungono in concomitanza con altri episodi più gravi. “Lunedì scorso è stata una giornata molto difficile – racconta Melandri -, perchè sono arrivate col codice rosso quattro persone ferite a causa di un incidente stradale. Una situazione imprevista che ha allungato i tempi di attesa per diverse persone che aspettavano al pronto soccorso”.