Politica
7 Luglio 2015
Il consigliere chiede il rispetto delle prescrizioni e insinua: "La ditta ha finanziato nuovamente la campagna di Tagliani?"

Superbeton, Rendine attacca ancora il sindaco

di Redazione | 3 min

Rendine-TaglianiNell’annosa vicenda della Superbeton, sulla quale si è recentemente abbattuto l’esposto alla Procura del comitato Sammartina, si inserisce nuovamente il consigliere comunale Francesco Rendine (Gol) con una interpellanza nella quale riporta alcune presunte irregolarità dell’azienda e torna a muovere gravi insinuazioni verso l’operato del sindaco, come già fece nel settembre del 2014 scatenando la reazione di Tagliani e la presa di distanze di quasi tutto il Consiglio comunale.

In quell’occasione Rendine presentò una mozione nella quale il consigliere attribuiva, seppure in forma interrogativa, le ragioni delle irregolarità e dei ritardi del Comune nel far rispettare le prescrizioni alla ditta al finanziamento elettorale ricevuto da Tagliani nel 2009 dalla stessa azienda di via Sammartina. All’epoca il sindaco rispose ampiamente, respingendo al mittente le insinuazioni e spiegando nel dettaglio i veri motivi dei problemi riscontrati da Rendine. Allo stesso modo, nell’interpellanza presentata in questi giorni, il consigliere di opposizione chiede se anche nelle ultime elezioni comunali l’azienda “ha erogato, più o meno direttamente, un contributo elettorale al sindaco di Ferrara, giacché lo stesso interpellato dallo scrivente ha indicato l’ammontare complessivo dei denari ricevuti per la campagna elettorale, ma non le identità dei singoli generosi finanziatori”.

Al di là delle accuse al primo cittadino, che sembrano destinate a scatenare ulteriori scintille, Rendine riporta diverse incongruenze nell’operato dello stabilimento di Chiesuol del Fosso, che produce calcestruzzi preconfezionati, conglomerati bituminosi e calce, esegue frantumazione di inerti, stoccaggio di materiali e recupero di rifiuti pericolosi, oltre a essere classificato, ricorda il consigliere comunale, “come industria insalubre di I classe”.

La ditta, che era stata diffidata dalla Provincia di Ferrara con sospensione totale dell’attività per non aver ancora avviato i lavori di cofanatura dell’intero insediamento ai quali era condizionata l’autorizzazione unica ambientale (Aua) adottata dalla stessa Provincia, è stata successivamente autorizzata, lo scorso 25 maggio, a riattivare l’impianto di produzione di conglomerato cementizio, destinato solo ed esclusivamente alla realizzazione dei lavori già in corso presso l’impianto, “ma tale prodotto – precisa Rendine – non deve essere utilizzato ai fini commerciali verso terzi”.

Rendine poi ricorda nella sua interpellanza che nell’Aua veniva espressamente indicato che le lavorazioni devono essere eseguite esclusivamente nel periodo diurno e “nel caso si verificassero condizioni eccezionali per le quali è necessario effettuare lavorazioni nel periodo notturno dovrà essere prodotto una comunicazione al Comune di Ferrara, tramite fax o pec, almeno 7 giorni prima dell’inizio dei lavori; inoltre il D.P.C.M. del 14 novembre 1997 indica la fascia diurna, per imporre limiti prescrittivi, dalle ore 6 alle ore 22”. Tutto questo per aggiungere che “l’impianto di conglomerato cementizio ha continuato a produrre per terzi” – come risulterebbe dal verbale elevato dagli agenti del Reparto Polizia Ambientale ed Edilizia il 29 maggio scorso “in riferimento alla segnalazione fatta dal Comitato Sammartina del 28 maggio e da documentazione amministrativa” – e che sabato 30 maggio un residente avrebbe rilevato come “l’attività all’interno dell’impianto Superbeton fosse iniziata circa alle 5.30; a seguito di tale evento è stata inoltrata segnalazione al centralino della Polizia Municipale”.

Le richieste di Rendine sono quindi di “verificare l’ottemperanza alle prescrizioni ed atti autorizzativi impartiti alla proprietà dell’impianto” e nello stesso tempo di “attivarsi di comune accordo con gli enti preposti al controllo, Arpa, Polizia Municipale, Polizia Provinciale e Usl, al fine di accertare l’attività commerciale effettuata in regime di sospensione della produzione”. E ancora, il consigliere di opposizione chiede “quale sia lo stato dei lavori autorizzati per la cofanatura alla data del 30 giugno 2015, rispetto del progetto iniziale oggetto dell’autorizzazione alla costruzione della cofanatura e del progetto esecutivo presentato alla data del 21 maggio 2015 in occasione della dichiarazione di inizio lavori”, suggerendo infine al sindaco di “monitorare costantemente anche tramite il Comitato Sammartina l’evolversi della situazione”.

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