“Non c’è limite al peggio: la ‘riforma’ Pd dei campi nomadi è una pagliacciata. Le microaree sono solo metastasi che diffondono il problema. E le agevolazioni urbanistiche concesse ai nomadi sono intollerabili e discriminanti verso i nostri cittadini. Si è persa l’occasione di estirpare l’illegalità, ma la nostra battaglia continua, se il caso anche con proteste davanti ai campi nomadi”.
Così il capogruppo leghista Alan Fabbri nel giorno del via libera della commissione Affari sociali alla proposta di legge del Partito democratico che riforma la disciplina dei campi nomadi.
Fabbri conferma la “netta contrarietà” del Carroccio a “questa odiosa pseudoriforma” e attacca: “Il Pd fomenta tensioni sociali, alla faccia della sbandierata integrazione. Le microaree godono infatti di inaccettabili privilegi: a Rom e Sinti sono concessi permessi ‘speciali’ per l’autocostruzione e l’autorecupero, agevolazioni urbanistiche, non è nemmeno prevista la variazione della destinazione d’uso dei terreni scelti. Mentre i cittadini emiliano romagnoli sono subissati da carte e burocrazia e per installare una tettoia a un imprenditore a volte servono anni. Odiose discriminazioni al contrario di cui il Pd continua a macchiarsi, confermandosi il partito di immigrati e nomadi”.
“La nostra battaglia in commissione è solo l’avvio della nostra trincea: vogliamo scongiurare prima che sia troppo tardi la diffusione del virus delle microaree, destinate a disseminare illegalità per l’intera Emilia Romagna”.