Inizierà il 1° dicembre alle ore 9.30 la prima udienza preliminare del nuovo procedimento per l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Paula Burci. La scorsa settimana le parti si sono incontrate davanti al giudice Silvano Messutti per una pura formalità: definire la data di rinvio dopo l’impedimento dell’avvocato della difesa Francesca Martinolli.
Nel tribunale di Rovigo si sono presentati il pm pm Davide Nalin per l’accusa, l’avvocato Alessandro Rossetti (in sostituzione della collega Chiara Lazzari del foro di Perugia che assiste il fratello di Paula, Adrian) per la costituzione di parte civile e gli avvocati che assistono Gianina Pistroescu (Rocco Marsiglia) e Sergio Benazzo.
Il nuovo processo nasce dopo l’annullamento del precedente che aveva portato alle condanne di primo e secondo grado all’ergastolo di Pistroescu e Benazzo. Un vizio di forma aveva spinto la Cassazione a rimandare gli atti al gip di Rovigo: il processo, infatti, si sarebbe dovuto tenere nel capoluogo rodigino – dove era stata posta in essere la condotta (il brutale pestaggio della ragazza di 18 anni ebbe inizio a Villadose) – e non a Ferrara dove Paula è deceduta (nella zona golenale di Zocca di Ro).
Della vicenda di Paula si era occupata nel gennaio 2015 anche la deputata del Pd Laura Puppato con un‘interrogazione al ministro della Giustizia Andrea Orlando. A marzo il Comune di Ferrara invece si era impegnato per pagare le spese e agevolare le pratiche burocratiche per l’espatrio delle spoglie della giovane – che ora si trovano nel cimitero di Mizzana – grazie a una risoluzione trasversale presentato dalla presidente della commissione consiliare Pari Opportunità e votato dal consiglio comunale. Su questo fronte si attende ancora che si muova la giunta Tagliani.