Politica
5 Luglio 2015
L'europarlamentare alla Festa provinciale del Carroccio: "Quando eravamo al governo abbiamo sbagliato"

Buonanno: “Quando torneremo al potere saremo più cattivi”

di Redazione | 4 min

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buonanno lega 1Quartesana. Buonanno arriva alla festa provinciale della Lega in ritardo sulla tabella di marcia. “Ho trovato code a Milano e anche a Bologna”, spiega. Saluta le forze dell’ordine del servizio di sicurezza e gli organizzatori dell’evento mentre entra dall’ingresso sul retro di villa Pignara, poi sale sul balcone per cominciare ad aizzare il manipolo di poco meno di un centinaio di militanti accorsi per ascoltarlo: “Tra poco cominciamo”, dice subito dopo aver indossato una t-shirt verde di stile salviniano, quelle con le grandi scritte sul fronte del luogo in cui si fa campagna elettorale. In questo caso un semplice ‘Emilia’.

L’europarlamentare del Carroccio doveva parlare proprio dal balcone della villa, subito sopra ad una ruspa, e la ragione ufficiale, secondo il commissario provinciale Lorenzo Magagna, sarebbe quella di un abbattimento dei costi: “Tutti parleranno da lì, affittare un palco costava troppo”. Non ironizzare, al riparo dal fascio di luce che illumina il balcone, passa più volte dal complicato all’impossibile, e alla fine Buonanno fa marcia indietro e il suo comizio lo tiene a bordo piscina “che qui ci sono i giornalisti e poi dopo scrivono che sembrava piazza Venezia”.

Prima di lui Fabio Rainieri, presidente della Lega Nord Emilia, giustifica le uscite di Buonanno che gli hanno dato visibilità – e di cui è stato anche complice talvolta: “I giornali sono tutti o comunisti o di Berlusconi, e per avere visibilità ed entrare nel circuito dei media per portare avanti i nostri temi bisogna fare così”. Finalmente tocca a Buonanno, che gioca in casa e non ha bisogno di una delle sue sparate per catturare l’attenzione del pubblico. Non vuol dire tuttavia che il suo intervento sia sottotono, e infatti parte dall’immigrazione nella Borgosesia da lui amministrata da sindaco.

“La nostra pagella sono le elezioni – racconta – se abbiamo fatto un buon lavoro la gente ci vota ancora, altrimenti no. A Borgosesia io ogni volta che devo dare una casa popolare mi chiedo se devo darla a uno che è arrivato da una settimana e non ha mai lavorato per noi o a un italiano magari con la sua famiglia e una pensione da fame che non ce la fa ad arrivare a fine mese, e non è una questione di razzismo perché nella mia vita ho aiutato tanti extracomunitari, ad alcuni di loro gli ho anche dato da lavorare, ma erano persone che se lo meritavano. A un certo punto ho visto chi è che delle case popolari non pagava l’affitto e gli ho chiesto perché. Molti mi hanno risposto ‘non lavoro, c’è la crisi’. Giustissimo, ma visto che sei a casa a fare niente perché non vieni a dare una mano al comune a sfalciare l’erba e a fare piccoli lavoretti? E abbiamo fatto questa armata brancaleone di gente che dava una mano, ma a chi diceva di no anche a questo gli abbiamo mandato lo sfratto esecutivo”.

buonanno lega 2L’europarlamentare leghista se la prende poi anche con Renzi – “che dice di non aver alzato le tasse ma nel frattempo sono aumentate le tasse sui conti correnti, le accise sulla benzina e la Tasi l’ha inventata lui. E questo fa un mucchio di soldi da pagare in più rispetto a prima” –, poi passa al suo viaggio in Libia di poche settimane fa: “Sono andato a visitare il governo riconosciuto di Tobruk, quello che ha fatto le elezioni mentre a Tripoli ci sono i Fratelli Musulmani che hanno preso il potere con la forza. Mi hanno detto che ero il primo occidentale che vedevano da un pezzo e ho parlato anche col generale delle forze libiche, si chiama Aziz. Loro non possono combattere l’Isis perché per loro c’è un embargo delle armi e non ne hanno di sufficienti. Anche per i clandestini stessa cosa, se avessero più personale e armi ci penserebbero loro, ma niente. E nel frattempo a Tripoli fanno quello che vogliono perché se ne fregano degli emarghi. L’occidente sta finanziando l’Isis in questo modo”.

Infine Buonanno si lascia andare a una nota quasi nostalgica: “Abbiamo sbagliato quando eravamo al governo”, è la sua autocritica. “Avremmo dovuto essere più incisivi, non stare ai giochi e ai compromessi. Quando torneremo al potere, e ci torneremo, non faremo più compromessi, saremo più cattivi”.

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