di Silvia Malacarne
La 6ª edizione degli Emergency Days, organizzata nella zona dei Bagni Ducali a Ferrara, dopo le prime due giornate dedicate alle “resistenze” e alla “mafia”, ha trattato, nella giornata di ieri (venerdì 3 luglio), il tema dell’Africa, in particolare del Ruanda. L’incontro ha visto protagonista Christiana Ruggeri, giornalista degli esteri del Tg2 e autrice del libro “Dall’inferno si ritorna – La storia vera di Bibi, a cinque anni in fuga dal Ruanda”.
L’esperto di storia militare, collaboratore e Direttivo di Emergency Paolo Busoni, non ha potuto essere presente.
Il Ruanda è stato il primo paese in cui Emergency è intevenuta, nel 1994, l’anno del genocidio perpetrato dagli hutu contro i tutsi e gli hutu moderati, conosciuto come “anno nero”. A parlarne è Christiana Ruggeri, che con il racconto della sua esperienza è stata in grado di trasmettere tutte le emozioni, le paure, gli orrori da lei visti e vissuti attraverso i ricordi e i resoconti della gente del Ruanda: “Far rialzare la testa ad un paese ridotto in cenere è un’impresa quasi impossibile, perchè anche chi è sopravvissuto al genocidio non è sopravvissuto totalmente. Quello del Ruanda è stato l’ultimo grande genocidio del secolo passato, per la brutalità e per il breve lasso di tempo in cui si è compiuto (101 giorni). Le persone recuperate da un punto di vista clinico, fisico, andavano poi recuperate psicologicamente. Le donne sono quelle che hanno subito più crudeltà, basti pensare che da oltre 600’000 stupri è nato mezzo milione di bambini”.
La Ruggeri ha scritto il libro 21 anni dopo il genocidio: “da giornalista quale sono non volevo fornire solamente delle cifre, per questo, nel corso degli anni, ho iniziato a raccogliere testimonianze. Volevo che a raccontare quella violenza fosse un testimone oculare privo di filtri, una bambina che oggi ha 26 anni e che, nonostante l’incubo vissuto, è riuscita a realizzare i suoi sogni”.
Bibi aveva 5 anni quando ha assistito all’omicidio della madre, allo stupro della zia, ma senza rendersene conto al 100%; si è vista portare via tutto con l’innocenza e l’ingenuità che solo un bambino può avere. È stato proprio dall’incontro con la bambina che è nata l’idea dell’opera: “non avevo in programma di scrivere un libro, poi però ho incontrato Bibi: mi aspettavo di ritrovarmi davanti ad una persona arrabbiata, sarebbe stato completamente comprensibile dal momento che aveva perso tutto, invece Bibi era quieta, serena, e parlava con un tono lucido e fermo. Più avanti mi disse che in quel momento stava cercando di capire se il mio interesse fosse di natura giornalistica, o umana”.
Acquistando il libro di Christiana, “Dall’inferno si ritorna”, il 15% viene devoluto ad Emergency.
Il libro inoltre sostiene l’associazione “Progetto Ruanda Onlus” che ha salvato la bambina protagonista, oggi studentessa di medicina. Parte dei proventi del libro andranno alla costruzione di una mensa per i bambini di una scuola elementare del Ruanda.
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