Politica
1 Luglio 2015
Anselmi critica e risponde a Tagliani sulla polemica per il nuovo dirigente della holding: "Sprezzante e arrogante"

Nuovi incarichi, Anselmi: “Tagliani fa passare l’opposizione come beota”

di Redazione | 4 min

anselmi“Politica con la p minuscola? Tentare di far passare l’opposizione come beota è strumento tipico di una cultura politica che stenta evidentemente a scomparire”. Non accenna a placarsi la polemica sull’avviso pubblico di selezione emanato dal Comune per un nuovo direttore generale della Holding Ferrara Servizi, che rimarrà in carica 4 anni con uno stipendio previsto di 80mila euro lordi annui. A rincarare la dose contro l’amministrazione e in particolare contro il sindaco Tiziano Tagliani è oggi il capogruppo di Forza Italia Vittorio Anselmi, per nulla convinto dalla risposta (definita “sprezzante e arrogante”) con cui il primo cittadino sosteneva l’utilità e la legittimità del nuovo incarico e dei suoi criteri di selezione.

“Capisco infatti – attacca Anselmi – che il centro sinistra ricorra alla rituale e sferzante definizione di “politica con la p maiuscola”, ogni qualvolta si tratta di discutere sulle questioni che noi solleviamo, siano esse l’ ”area vasta” o la sicurezza in città, le scelte sul futuro del Castello o delle società partecipate, ma affermare come hanno fatto il sindaco e i capigruppo del centrosinistra che siamo disinformati sul caso del bando di selezione per il ruolo del Dg della Holding è cosa assai grave”.

Il tema infatti secondo il capogruppo è tutt’altro che politico e ha semplicemente a che fare con le effettive competenze che il nuovo dirigente, che non dovrà neppure essere munito di laurea, si troverà a ricoprire: “Il Comune ha bandito in queste ultime settimane cinque bandi di concorso – sintetizza Anselmi -. Per quattro di essi i bandi sono stati scritti correttamente, prevedendo tutte le normative di riferimento, i trattamenti retributivi previsti per legge, e i requisiti dei futuri dirigenti di importanti settori. Nulla da eccepire se non sull’utilità di questi nuovi incarichi, ma questo è altro discorso. Il quinto concorso riguarda la maggiore delle società partecipate dal Comune (al 100%, ndr) la Holding Ferrara Servizi”. In questo bando di selezione non compare e non viene riportata (“ed è grave, ma forse scientemente voluto”, afferma Anselmi) l’inquadramento normativo di riferimento, vengono richiesti requisiti di inferiori a quelli richiesti per gli altri quattro dirigenti (un diploma superiore piuttosto che una laurea). “Eppure, stranamente – spiega Anselmi -, il trattamento economico è inquadrato in maniera diversa ed è superiore: 80mila euro contro i circa 60mila degli altri dirigenti, tra i quali ci sarà anche quello che affiancherà Vaccari come superesperto della nuova contabilità comunale. Come mai? Quattro concorsi fatti in modo uniforme e corretto e uno invece diverso? Per quattro concorsi sono richieste la laurea e cinque anni di esperienza (requisiti minimi di legge e previsti dal Regolamento del Comune di Ferrara, ndr). Per la Holding Ferrara Servizi no, basta il diploma con tre anni di esperienza. Curioso?”.

Un argomento su cui si era concentrato anche il dibattito in consiglio, anche se l’intervento di Tagliani non vi entrava nel merito. “I nostri ineffabili colleghi in consiglio comunale ci spiegano – riferisce Anselmi – che la Holding Ferrara Servizi è una azienda privatistica e si comporta come meglio crede, usando per il ruolo di direttore generale il contratto nazionale dei dirigenti terziario, distribuzione e servizi. Non vi sembra strano che solo per questo concorso, si adotti un contratto da Dirigente Commercio quando si ricerca un Dirigente Manager Aziendale esperto in materia economica? Ma i nostri si spingono oltre: perché non affidare questo compito a chi ha saputo fare bene finora, come anche noi abbiamo sempre riconosciuto? (il riferimento è all’ex presidente della holding Paolo Paramucchi, al quale secondo l’opposizione è rivolto l’annuncio, ndr). Peccato che mi corra l’obbligo di ricordare ai capigruppo del centrosinistra che il fatto di essere convinti che la cosa pubblica sia di loro proprietà, stiamo invece parlando di una pubblica amministrazione, dove non si nomina chi vuole anche se bravo, ma si ricerca chi è talmente bravo da poter essere il migliore. A ciò servono i bandi di selezione. Forse cercare un direttore generale laureato, magari con un master, ci garantisce di più che cercare un pur bravo diplomato, vista la affermata “delicatezza del ruolo e il difficile lavoro che l’attende””.

Ma uno dei punti più scottanti del futuro ruolo del dirigente sarà la rappresentanza legale per la società: “Tagliani ci ricorda poi, dato che siamo ignoranti, che lo Statuto della holding non prevede il ruolo di direttore generale perché si tratta di ruolo organizzativo e non amministrativo. Vero. Ma il problema che ignora Tagliani (o fa finta di ignorare) è che lo Statuto assegna i compiti di legale rappresentanza esclusivamente all’amministratore unico. Il bando in questione invece, prevede che al direttore generale (altro che funzione solo organizzativa!) siano affidati anche, specifici compiti di legale rappresentanza tra i quali anche la gestione dei conti correnti, dei pagamenti ecc. Altro che ruolo meramente organizzativo!”.

L’ultima di Anselmi è riservata ai consiglieri di maggioranza: “Ma, si sa, l’opposizione fa solo “proposte demagogiche e provocatorie” – conclude sarcastico il capogruppo forzista -, e ironizzando come è solito fare, il capogruppo Vitellio sa solo affermare che “l’opposizione invece di approfondire i contenuti del bando ha preferito attaccare e mettere in croce una persona”. Questa è una affermazione gravissima, politicamente scorretta, perché noi non abbiamo mai attaccato Paramucchi, ma l’amministrazione, e che denuncia in modo chiaro di che pasta sia fatta questa maggioranza”.

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