Il 4 luglio cominciano i saldi di fine stagione nei negozi ferraresi, ma le schermaglie tra negozi e centri commerciali sono già iniziate. “La Confesercenti si sta muovendo con i propri legali per cercare di contrastare le irregolarità”: a dichiararlo è il presidente provinciale dell’associazione Paolo Benasciutti, che attraverso un duro comunicato solleva il problema dei ‘pre-saldi’ diffusi soprattutto tra le catene della grande distribuzione, visti come “concorrenza sleale” nei confronti degli esercizi tradizionali. Mentre anche Ascom, attraverso il suo presidente provinciale Giulio Felloni, sottolinea il problema e annuncia una nuovo progetto regionale “per definire una regolamentazione per le vendite promozionali che ormai proliferano in modo incontrollato”.
Il nodo sollevato dalle associazioni è tanto semplice da spiegare quanto difficile da sciogliere: la legge sulle vendite straordinarie prevede infatti che non si possano fare sconti promozionali nei 30 giorni precedenti l’avvio dei saldi. Dal 4 giugno al 4 luglio tutti i prezzi sugli scaffali devono quindi corrispondere a quelli di catalogo. “Ma nelle ultime settimane – spiega Benasciutti – numerosi consumatori hanno ricevuto e-mail, sms e lettere di alcuni grandi magazzini, ma non solo, e da tanti punti vendita in franchising che, in modo riservato e grazie all’utilizzo di fidelity card, li invitano ad acquistare in questo periodo con sconti dal 20 al 50%. Una vera e propria scappatoia, poiché non pubblicizzano gli sconti verso tutti i consumatori ma si nascondono dietro a sms inviati ai titolari di card fedeltà, o ad alcuni clienti comunicando lo sconto loro riservato”.
Difficile al momento stabilire se la ‘tecnica’ utilizzata per effettuare promozioni nel periodo pre-saldi sia regolare o meno, ma Confesercenti promette battaglia anche sul piano legale per contrastare una pratica che giudica “sempre più diffusa”. In gioco, secondo l’associazione, c’è la tenuta di un commercio locale che non può – né al livello economico, né di organizzazione – permettersi questo genere di concorrenza. “I primi di gennaio e i primi di luglio rappresentano per i commercianti il pieno del lavoro e non un fine stagione in cui si possono svuotare i magazzini e ribassare il residuo. Purtroppo chi è più forte – afferma Benasciutti -, leggi grande distribuzione e catene in franchising, approfitta delle difficoltà dei negozi tradizionali e spinge per lasciare tutto invariato”.
Le strade da percorrere, secondo il presidente Confesercenti, possono essere due: o un rispetto più rigido del divieto di effettuare promozioni prima dei saldi, oppure la totale libertà di ogni commerciante: “Vogliamo essere estremamente chiari – conclude Benasciutti – e tutelare l’interesse delle attività commerciali richiedendo a gran voce al legislatore di prendere una decisione seria in materia: o abolire del tutto i saldi e in questo caso ogni attività si organizzerà come meglio crede, o rivedere del tutto le date di inizio delle vendite, riportando i saldi di fine stagione almeno alla metà di agosto per quelli estivi e alla metà febbraio per quelli invernali”.
Un tema al quale, come premesso, non rimane indifferente neanche Ascom: secondo Felloni “purtroppo la Regione Emilia Romagna non ha messo vincoli e dato disposizioni in merito alle tempistiche delle vendite promozionali, che di fatto sul nostro territorio possono essere realizzate in qualsiasi momento dell’anno”. E da qui nasce l’idea di studiare una proposta da portare all’assessorato regionale al commercio per chiedere quella regolamentazione che finora è sempre mancata: “Una regolamentazione che chiedono molti dei nostri colleghi – sottolinea Felloni -. È una questione che va affrontata con obiettività e ragionevolezza e che non può e non deve essere trascurata. Contiamo che i centri storici si riempiano di persone attratte dalle tante opportunità offerte dai saldi in partenza regolarmente da sabato 4 luglio”.