Economia e Lavoro
30 Giugno 2015
Rendine propone un riconoscimento “dedicato all’incoerenza della maggioranza”

Un “premio ipocrisia” sulle trivellazioni

di Elisa Fornasini | 3 min

OLYMPUS DIGITAL CAMERALa questione sulle trivellazioni non accenna a placarsi. Lo scontro assume toni quasi ironici nel consiglio comunale di lunedì pomeriggio, durante la discussione dell’ordine del giorno firmato da tutti i consiglieri di maggioranza e della relativa risoluzione presentata dal Movimento 5 Stelle. Mentre l’amministrazione ribadisce la propria contrarietà all’attività di ricerca, coltivazione e sfruttamento di idrocarburi nel territorio provinciale, i consiglieri pentastellati chiedono atti precisi e concreti alla giunta per contrastare le trivellazioni, “un’opposizione annunciata più a volte a parole ma mai attuata”.

“Siamo stanchi di ascoltare vaghe dichiarazioni di intenti senza che alle parole seguano reali attività di contrasto” attacca la consigliera Ilaria Morghen che accusa i consiglieri di maggioranza “di non poter continuare a escludere i cittadini dai vostri atti di potere”. Una richiesta che diventa quasi un’emergenza dato che in queste settimane stanno ripartendo tutti i progetti di ricerca sospesi nel 2014 e ne partiranno di nuovi, come il pozzo Malerbina 1 di Masi Torello. Per questo i grillini chiedono di impugnare il decreto attuativo dello Sblocca Italia, relativamente all’art 38, entro il 5 luglio, da parte della regione Emilia Romagna così come sollecitato dal coordinamento nazionale No Triv. Il M5S chiede inoltre che venga convocato un “tavolo di emergenza” a cui invitare anche i comitati di cittadini No Triv, le associazioni di categoria, il Consorzio di bonifica pianura di Ferrara; e che gli uffici tecnici del Comune vengano impegnati nella ricerca di strumenti idonei ed efficaci nel contrastare le attività di perforazione e coltivazione dei pozzi.

Pronta la replica dell’assessore Caterina Ferri: “Il consiglio comunale ha reiteratamente espresso la propria contrarietà ma è ingeneroso dire che non ci siano fatti concreti. La rete richiesta dal M5S è già attiva ed è rappresentata dall’assemblea dei sindaci, inoltre la Regione non prenderà nessuna decisione che vada contro la volontà degli enti locali. Siamo convinti della nostra contrarietà e metteremo in campo tutte le azioni necessarie affinché l’articolo 38 non abbia ricadute sul nostro territorio”. A darle manforte il consigliere Renato Finco: “La linea politica intrapresa è molto chiara e non vedo grosse differenze con la posizione espressa dal M5S. La linea politica di tutela del territorio è la stessa”.

Un confronto che scatena quasi l’ilarità del consigliere di Gol Francesco Rendine che propone “una colletta tra la minoranza per istituire il premio ipocrisia da assegnare ai consiglieri della maggioranza”. L’ironico rinascimento viene proposto dopo l’approvazione dell’emendamento di Pd, Ferrara Concreta e Sel che ‘corregge il tiro’ sull’attività del rigassificatore di Porto Levante. “In questo documento si usano gli stessi termini utilizzati dall’opposizione per contestare la geotermia – attacca Rendine – e poi modificate il documento con un emendamento in cui smentite le vostre stesse dichiarazioni. Mi accusano di atteggiamenti buffoneschi, ma sono in linea con gli atteggiamenti della maggioranza che ribalta la propria posizione a seconda del tavolo in cui siede e che presenta un atteggiamento ipocrita e incoerente”.

Richiamato all’ordine dal presidente del consiglio comunale Girolamo Calò, Rendine si “autocensura nel dire tutto il male che penso del Pd, che dice una cosa e ne fa un’altra, ovviamente sbagliata”. Ristabilito l’ordine si passa alle votazioni: l’odg di Pd, Ferrara Concreta e Sel viene approvato con 20 voti favorevoli, due contrari e quattro astenuti, mentre la risoluzione del M5S viene bocciata con 20 voti contrari e 6 favorevoli. Con grande rammarico dei No Triv, presenti al consiglio. “È una faccenda terribile perché le strade da percorrere non sono tantissime ma noi non ci arrenderemo – commenta Irene Giganti -. Stiamo studiando la nuova normativa, che è anche peggio di quella precedente, e ci stiamo mettendo in rete con i comitati regionali e nazionali: non abbiamo tante possibilità perché è il governo che decide ma noi continueremo la nostra battaglia. Non ci interessa una posizione virtuale ma reale, non basta dire che siamo contro alle trivellazioni ma dobbiamo fare qualcosa di concreto contro queste attività”.

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