Eventi e cultura
30 Giugno 2015
Il progetto costituisce un modello unico di archeologia condivisa e sostenibile

Terramara di Pilastri, gli scavi conquistano Pisa

di Redazione | 3 min

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La visita del Ministro Franceschini a Pilastri con il team di Culture keysIl 27 giugno, l’esperienza pioneristica della Terramara di Pilastri di Bondeno (Fe), sito archeologico dell’età del Bronzo media e recente (1600-1300 a.C.), ha fatto tappa alla IV^ Edizione del Convegno Internazionale Opening the Past, Ideas for Sustentable Archaeology, organizzato dal Progetto Mappa dell’Università degli Studi di Pisa.

Dal 2013, grazie alla concessione dell’uso gratuito dei terreni da parte dei proprietari, la Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna, col significativo concorso economico del Comune di Bondeno, della Provincia e di numerose associazioni locali, ha ripreso le indagini della Terramara che, riservando particolare attenzione agli aspetti bioarcheologici, mirano anche alla ricostruzione della dieta alimentare e delle forme di sussistenza dei suoi abitanti. Uno dei risultati più sorprendenti e interessanti conseguiti nel 2014 è l’individuazione, attraverso analisi biomolecolari, di tracce di vino – o suoi derivati – all’interno di una delle tazze caratteristiche del sito. Tale rinvenimento, se confermato da ulteriori analisi, anche archeobotaniche, potrebbe costituire una delle più antiche evidenze di vinificazione nell’Italia settentrionale.

Alle ricerche della Terramara, coordinate scientificamente da Valentino Nizzo (funzionario della Soprintendenza recentemente passato alla Direzione Generale Musei di Roma), stanno prendendo parte alcuni giovani ricercatori del gruppo culturale Culture Keys, col sostegno di volontari dei Gruppi Archeologici di Bondeno e Ferrara e dell’associazione Bondeno Cultura e con la collaborazione delle Università di Ferrara, di Padova e di Modena-Reggio Emilia. Pensato di stretta intesa con la Soprintendenza per incoraggiare e favorire il dialogo e l’interscambio tra i dati scientifici dello scavo e il contesto territoriale attuale, Culture Keys è stato fondato da giovani ricercatori di origini ferraresi (Lara Dal Fiume, Giulia Osti, Margherita Pirani e Simone Bergamini) da tempo integrati nel team di lavoro e di studio della terramara. Il gruppo, in collaborazione con Stefano Tassi della condotta di Cento di Slow Food, ha già sviluppato un progetto denominato “Archeologia del Cibo” volto a rinnovare l’interesse per il territorio e a creare lo stimolo per una sua adeguata valorizzazione, raccogliendo sotto un’unica egida le scoperte archeologiche e le ricerche etnografiche, storiche e biologiche. Questo allo scopo di tracciare un quadro dell’alimentazione tradizionale, non senza un occhio di riguardo all’arte culinaria, uno degli aspetti più vivaci e orgogliosamente conservativi della bassa valle del Po.

I primi risultati di queste esperienze – vero e proprio modello di archeologia sostenibile e partecipata – hanno costituito uno dei principali momenti di riflessione del convegno pisano Opening the Past, al quale hanno partecipato, tra le altre, personalità del calibro di Giuliano Volpe (presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e paesaggistici del Mibact) e Christian Greco (direttore del Museo delle Antichità Egizie di Torino). I valori del Progetto di Pilastri sono stati presentati a un pubblico molto attento e interessato di addetti ai lavori, e non solo. Dal dibattito che ha seguito le relazioni di tutti i partecipanti è infatti risultato chiaro come la sostenibilità del progetto, la completa condivisione con il pubblico e il grande legame creatosi con la popolazione locale rendano questa esperienza unica nel suo genere, soprattutto se si considera che le sue origini affondano nella tragedia del terremoto.

Una realtà che è stata toccata con mano anche dal ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, che il 29 maggio ha fatto visita al sito di Pilastri, rimarcando l’importanza e l’originalità di un progetto che merita di essere “esportato” e replicato anche in altri contesti. Il 14 settembre prossimo la campagna dello “scavo aperto” di Pilastri ripartirà, rimanendo, come sempre, accessibile gratuitamente e senza limitazioni a quanti vorranno condividere con gli addetti ai lavori questa splendida esperienza umana e di ricerca, nell’intento di farla conoscere e far sì che altri vogliano imitarla.

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