Backstage
29 Giugno 2015

Che cosa sta facendo ora?

di Gianni Fantoni | 4 min

«Che cosa sta facendo ora?»

Molto spesso capita che la gente me lo chieda. Sono di solito le persone che vedevano più televisione negli anni passati e sono abituate a pensare che un personaggio televisivo sia come un pesce fuor d’acqua fuori dal piccolo schermo. A parte il fatto che anche se dico loro «ieri sera ero in una puntata di quello sceneggiato» ribattono subito «Eeeh, guardi, la tv non la guardo più come prima», molti sono incuriositi da questo lato oscuro equiparabile al silenzio radio di una sonda quando passa dietro la Luna. Ci sono una serie di attività che un attore fa nell’ombra, lontano dalla ribalta, ed è di solito la preparazione di qualcosa.

Dopo una prima parte dedicata specificamente alla tv, il resto del mio percorso è andato – un po’ per scelta un po’ per caso – molto spesso verso altri tipi di intrattenimento, che si sono alternati senza soluzione di continuità fino ai giorni nostri, e non accennano a diminuire, fortunatamente.

Ho condotto programmi radiofonici per Radio 2 per una quindicina d’anni, per esempio, di cui sono stato anche autore. Ho fatto un po’ di cinema, qualche parte in una fiction per la tv (parente stretta del cinema) e ultimamente molto, molto teatro. Per un certo periodo sono stato anche consulente per una grossa azienda che aveva bisogno di una figura professionale che avesse competenze di informatica e intrattenimento comico nel contempo, e mi sono misurato anche nella scrittura, pubblicando diversi libri per una delle case editrici più blasonate. In vero, questa è poi fallita, ma non credo per colpa mia!

Non essendo mai diventato milionario in euro, ho voluto e dovuto approfittare di queste opportunità con una certa dose di necessità e divertimento. Un signore che è stato mio agente dice sempre che “gli artisti devono farsi dei mutui perché sono tendenzialmente pigri, e così facendo sono stimolati a produrre sempre qualcosa di nuovo.” Niente di più vero: io, ad esempio, sono talmente pigro che ho anche fondato il Club dei Pigri!

Ogni mezzo di comunicazione richiede una sua grammatica, una sua specificità, e non sempre tutti sono in grado di fare tutto: alcuni miei colleghi, bravissimi in tv e al cinema, hanno affrontato la conduzione radiofonica cavandosela male, altri strepitosi in radio hanno tentato di farsi vedere in tv con risultati… radiofonici: era meglio non vederli!
Ora che ci penso, il fatto che io abbia cambiato così spesso tipo di lavoro butta là un dubbio: me la cavo un po’ in tutto anche senza eccellere o sono incapace un po’ in tutto e per questo mi cacciano verso altri lidi?!?… Mah!

Quando sono in un periodo di apparente riposo, tipo questo, generalmente sto pensando alla stagione teatrale prossima (2015-2016) e ci sono già abboccamenti che riguardano addirittura il 2016-2017! Di solito per la radio i periodi di preparazione sono più ravvicinati, qualche mese, lo stesso dicasi per la tv.

Per la scrittura di un libro poi, possono passare anche degli anni. “Quel deficiente del mio Padrone”, venduto in circa 30.000 copie, giaceva abbozzato in un cassetto da qualche anno quando mi decisi a finirlo nel 2009.

La creatività è molto dispettosa, e non ha orari né luoghi nel suo manifestarsi. Bisogna coglierla quando ti si presenta, anche nei momenti più disparati, quando stai pensando ad altro. Leonardo da Vinci lo sapeva bene, e suggeriva: «Sii vago spesse volte nel tuo andare a spasso, di vedere e considerare i siti e gli atti degli uomini nel parlare, nel contendere, nel ridere o nell’azzuffarsi insieme, che atti siano in loro, e che atti facciano i circostanti… e quelli notare…. su un tuo piccolo libretto». Io mi segno tutto sul telefonino, note che sincronizzo costantemente con tutti i computer che ho, anche sul web, non si sa mai. Da lì attingo battute, progetti, idee, che in un secondo momento spero si traducano in fatturato, e quindi copertura del mio mutuo. Tutto, prima o poi, viene buono.

Ad esempio il quiz di Gerry Scotti, “Caduta libera”, è molto simile ad un programma di cui facemmo un test a Canale 5 circa 15 anni fa.

E non è detto che l’idea che ho avuto a passeggio col mio cane l’altro giorno non diventi una strepitosa iniziativa nel 2030!

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