Politica
24 Giugno 2015
L'assessora Felletti: "Chiediamo scusa ma non c'era nessuna volontà discriminatoria

Nazionalità dei bimbi nelle liste Cri, “grave errore, ma in buona fede”

di Daniele Oppo | 4 min

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fellettiUn errore grave, ma commesso in totale buona fede e senza alcuna intenzione di creare distinzioni tra bambini. Dall’amministrazione comunale arrivano le scuse e le spiegazioni per la presenza della nazionalità su una lista dei bambini iscritti ai centri ricreativi al nido Neruda (Cri).

“Ci scusiamo ovviamente per quanto accaduto – afferma l’assessore alla Scuola e alle Pari opportunità Annalisa Felletti -, ma non c’era nessuna volontà di discriminazione, si tratta di un errore commesso in buona fede”.

La lista (rimossa dopo che è scoppiato il caso) presentava i nomi dei bambini ammessi ai Cri e fianco dei piccoli stranieri era indicata – in modo anche abbastanza sommario – la nazionalità, non presente invece per i bambini italiani.

Il caso, sollevato da un articolo de La Nuova Ferrara su segnalazione di un genitore, ha avuto una larga eco mediatica in città, con tante prese di posizione e richieste di chiarimenti. Chiarimenti che prontamente arrivano dall’assessore: “Era una lista ad uso interno dove la nazionalità compare per poter comporre le classi in maniera omogenea e verificare se ci sia la necessità di un mediatore culturale”.

Come mai è diventata a uso pubblico? La risposta arriva ancora dall’assessore: “Nella scuola dell’infanzia Neruda, già dalla settimana scorsa, molti genitori chiedevano alle insegnanti informazioni circa l’accoglienza dei loro bambini nei Centri ricreativi Infanzia. È stato risposto loro che la verifica andava effettuata sul sito internet dell’Istituzione dei Servizi educativi, scolastici e per le famiglie in quanto gli elenchi dei bambini ammessi erano stati pubblicati. Di fronte a genitori che avevano espresso la difficoltà di effettuare questa verifica, in quanto non in possesso di collegamento Internet, le insegnanti hanno chiesto alla coordinatrice di mettere a disposizione di tutti l’elenco dei bambini accolti al Servizio estivo. L’elenco in possesso dell’ufficio di Coordinamento – spiega la Felletti – contiene elementi utili alla formazione delle sezioni (età, nido/scuola dell’infanzia di provenienza, nazionalità). Quest’ultima informazione risulta utile in quanto viene valutata la necessità di intervento di mediatori culturali/linguistici per favorire l’inserimento di tutti i bambini nei centri estivi”.

Quell’elenco è finito in maniera leggera nella bacheca pubblica ma, garantisce l’assessora, “nessun nesso tra la nazionalità e il punteggio in graduatoria, né nessuna volontà discriminatoria, proprio nei Servizi educativi comunali nei quali al contrario l’inclusione di tutti i bambini è al centro del progetto pedagogico. Un atto di disponibilità verso le famiglie, nel quale si è forse sottovalutata la necessità di pubblicare l’elenco presente sul sito internet dell’istituzione, anziché l’elenco affisso, ma in tutta buona fede e, come sempre, con l’obiettivo ultimo e ineludibile del benessere dei bambini che abitano i Servizi educativi comunali”.

Quindi ciò che è accaduto alla scuola Neruda è stato, come ammette la stessa Felletti, “un errore, seppure in buona fede, particolarmente spiacevole”, per il quale l’assessora ribadisce le scuse, nella consapevolezza che “la scuola debba essere per tutti ed anzi, che debba essere sempre più anche uno straordinario laboratorio di integrazione”.

In mattinata, su Facebook, il capogruppo Pd Luigi Vitellio aveva espresso una posizione chiara (poi condivisa anche dall’assessore Caterina Ferri), chiedendo a sua volta scusa per l’inconveniente: “In una delle scuole che ospitano i Cri è stata inserita la nazionalità dei bimbi. Certamente un errore, certamente gravissimo. Non bastano le verifiche, quelle sono doverose. Come capogruppo del Pd chiedo scusa per quel che è successo, è una questione di civiltà. Per dirla con Gianni Rodari, ora pensiamo ai ‘bambini di tutto il mondo che fanno un grande girotondo, con le mani nelle mani, sui paralleli e sui meridiani’.”

Sul caso si è espresso, sempre su Facebook, anche Leonardo Fiorentini, consigliere comunale di Sel: “Non so se le graduatorie siano sempre state mostrate alla stessa maniera. Fosse anche vero, è la maniera sbagliata. Prego correggete, in fretta. Grazie”. Dura Elisa Corridoni del Prc “La domanda è, ma se la dovevano scrivere, perché non hanno scritto la nazionalità anche degli italiani? Scrivendone solo alcune, si commette una imperdonabile differenza di trattamento e si ha un bel dire che non è un dato sensibile! Anche perché un Mohamed può essere cittadino italianissimo e un Paolo Rossi avere un passaporto extracomunitario. Non so se la cosa è opera di un funzionario ‘distratto’ che stampa un elenco errato o di una scelta politica per cui alla faccia del regolamento la nazionalità ‘conta’. Ad ogni modo l’assessora deve rispondere”.

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