Politica
13 Giugno 2015
Dura replica del Movimento 5 Stelle di Ferrara alla 'scomunica' del vescovo: "La chiesa si scusi per lui"

M5S a Negri: “Parole ingenue e deliranti”

di Redazione | 5 min

unnamedAccuse paradossali, ingenuità, confusione tra ideologia e tecnologia, strumentalizzazione mediatica. Sono solo alcuni dei concetti espressi dal Movimento 5 Stelle di Ferrara nella risposta agli attacchi dell’arcivescovo Negri apparsi sul “Messaggero” e riportati da tutti i media, con tanto di reazioni politiche trasversali.

Al vescovo di Ferrara aveva già replicato la capogruppo in Consiglio comunale del M5S, Ilaria Morghen, ma questa volta a uscire allo scoperto è tutto il movimento ferrarese, che controbatte parola per parola all'”anatema” scagliato da Luigi Negri sui grillini e alla “scomunica” dei testi del guru Roberto Casaleggio. Il M5S di Ferrara parte subito con la speranza che si possano materializzare in futuro sulla stampa le scuse della chiesa, che tante volte “ha voluto e dovuto chiedere scusa all’umanità”, per le parole del vescovo di Ferrara che, “non dotato della prerogativa, solo papale, dell’”infallibilità”, dalle pagine del Messaggero nel contesto di un’intervista a Franca Giansoldati, esprime critiche di fondo ad un presunto ed inesistente apparato ideologico “eretico” del M5S Nazionale – prendendosela con Roberto Casaleggio – e al M5S di Ferrara”.

Negri, riferendosi all’ideologia che secondo la sua interpretazione caratterizza il M5S, aveva dichiarato: “Questa nuova realtà politica, e mi riferisco ai libri di Casaleggio, diffonde l’idea sbagliata che l’uomo è uguale a Dio. E’ un’eresia. Si affidano poi alla tecnologia della rete le scelte più importanti dal punto di vista sociale, etico, morale, politico”. Rincarando poi la dose nel sostenere che “chi ritiene di avere come punto di vista una sostanziale equiparazione tra l’uomo e Dio e che l’autorità suprema delle scelte è la rete, per coerenza, nemmeno dovrebbe venire in chiesa”.

Affermazioni “deliranti”, commenta il M5S di Ferrara, con le quali “il porporato attacca violentemente in successione sia Roberto Casaleggio che tutto il M5S, ma anche Internet”. “L’affermazione che Casaleggio auspicherebbe l’equiparazione dell’uomo a Dio, estrapolata e decontestualizzata dagli studi sociologici sulla comunicazione mediatica che Casaleggio indaga, è puerile e tanto riduttiva da risultare semplicistica ed offensiva”, spiega infatti il M5S nella lunga replica a Negri. “La rete in sé non è altro che un sistema tecnologico capace di dare voce e facoltà di esprimersi globalmente a chi finora non l’ha mai avuta. Né Casaleggio, né Internet propongono assiomi o verità scientifiche o percorsi ideologici. L’ingenuità di Mons. Negri è la criminalizzazione della rete in sé, come entità in puro spirito manicheo. La rete non è un fine , è un mezzo, ma secondo l’arcivescovo evidentemente è uno strumento pilotato dal Maligno. In questo si avvicina molto alle affascinanti tesi fantapolitico-religiose dei Testimoni di Geova che individuano dichiaratamente la presenza di satana nei grandi organismi politici internazionali,Onu incluso. Sarebbe come demonizzare quella parte della Fisica che studia le particelle atomiche poiché le scoperte scientifiche che ne derivano permettono di creare mezzi di distruzione di massa. Se in un concistoro, o addirittura in un conclave, i cardinali operassero con strumenti elettronici digitali (ipotetici tablet vaticani) anziché su pezzetti di carta scritti con inchiostro da ripiegare dentro un’urna, sarebbe forse l’ispirazione del loro voto meno divina?”

Riferendosi sempre al vescovo Negri e alla sua riluttanza verso la rete, i grilli estensi azzardano una loro tesi: “Non ci sono dubbi che una consultazione in rete sull’operato della sua persona nella città estense potrebbe rappresentare un vero incubo per il monsignore”.

Le accuse del massimo prelato ferrarese vengono inoltre giudicate paradossali anche per il fatto che “sembra non rendersi conto che è proprio il M5S l’unica forza politica, nel panorama nazionale, che propone un reddito di cittadinanza che, in sostanza, concretizzandosi come un massiccio trasferimento di denaro da chi ne possiede ingiustificatamente troppo a chi trova difficoltoso sopravvivere con dignità, raccoglie e implementa il messaggio religioso di una caritas “laica” che si avvicina maggiormente ai poveri, prediletti di Cristo”. “Ma monsignor Negri – commenta il M5S – è troppo occupato a bersagliare l’inoffensivo Roberto Casaleggio per rendersene conto; forse teme che una forza politica e laica possa, con un processo democratico condiviso, lentamente sostituirsi all’associazionismo cattolico che aiuta i poveri (Caritas in testa a tutti)?

“Perso nelle autostrade senza uscite laterali del dogma – concludono i grilli estensi –  mons. Luigi Negri ignora completamente l’esistenza della EDD (Electronic Direct Democracy), un fenomeno culturale e globale che si sta battendo, proprio puntando sull’utilizzo di piattaforme digitali, per una transizione da una democrazia rappresentativa – dove sono gli eletti nelle urne a decidere – a una democrazia diretta – dove i cittadini partecipano direttamente al processo legislativo e deliberativo della politica. Un movimento culturale con inevitabili implicazioni politiche che proietta il comune cittadino nell’agone della condivisione e decisione politica, dandogli anche la possibilità di intervenire nella formulazione delle leggi ,utilizzando proprio le piattaforme digitali. Ma forse è proprio questo che da fastidio, il fatto che le pecorelle, smarrite o meno, possano mettersi allo stesso livello dei lupi che le dominano, le manipolano e ogni tanto le mangiano. E’ una questione di rispetto di ataviche gerarchie. E la chiesa in materia di gerarchie se ne intende. Non può capire l’uno vale uno del M5S”.

Per i M5S di Ferrara, però, la maggior caduta di stile del vescovo è quella di “attaccare direttamente un movimento politico, anche a livello locale, affibiandogli l’etichetta di “Giacobinismo” e anticlericalismo”. “Caro Monsignor Negri – è la risposta del Movimento – guardi che noi non siamo anticlericali, ma bensì laici, che è un po’ diverso. Del resto, se si confonde ideologia con tecnologia… Il M5S di Ferrara rifiuta il tentativo di strumentalizzazione mediatica da parte dell’arcivescovo di Ferrara e contestualmente stigmatizza l’inopportunità di una discesa in campo “politica” di un prelato che addirittura si interroga sulla legittimità degli appartenenti di un movimento politico di entrare in chiesa o meno. Un ‘estenazione ben poco edificante per la nostra curia”.

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