Luigi Di Maio

“Eretici? Vorrà dire che ce la dovremo dire anche con Dio”. Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio ride e risponde con una battuta alle domande sulle dichiarazioni del vescovo di Ferrara Luigi Negri, che in un’intervista al quotidiano Il Messaggero ha sostenuto l’incompatibilità tra cattolicesimo e Movimento 5 Stelle e ha bollato addirittura come “eretici” alcuni concetti sostenuti dall’ideologo pentastellato Gianroberto Casaleggio.

A contattare Di Maio è Alessandro Milani di Radio 24, nel corso della trasmissione Mattina 24, che al termine dei circa 10 minuti di intervista telefonica su vari temi di politica nazionale si sofferma anche sulla ‘rumorosa’ uscita di Negri. Ed entrambi gli interlocutori – giornalista e intervistato – non sembrano prendere molto sul serio la presa di posizione del vescovo. “Sa cos’ha detto il vescovo di Ferrara? – domanda Milani – Dice che il Movimento 5 Stelle è basato su libri di Casaleggio che parificano l’uomo a Dio e questa è un’eresia, quindi per questo motivo sarebbe anche vietato darvi la comunione. Non rida! È una cosa serissima per Negri: sareste eretici. Eretici!”.

Di Maio si lascia andare a una risata nel rispondere: “Guardi, ce ne hanno dette di tutti i colori: a Renzi e Orfini hanno arrestato cinque esponenti del Pd e se la prendono con noi che abbiamo zero indagati… vorrà dire che ora ce la vedremo anche con Dio”. Tornando a toni più seri, alla domanda del giornalista sul suo rapporto con la fede il vicepresidente della Camera risponde: “Si, io sono cattolico e faccio parte anche di una parrocchia molto attiva e che si occupa dei problemi del territorio. Se il mio parroco mi dicesse che siamo eretici? No, mi ha sempre sostenuto”.

Di Maio insomma non appare troppo preoccupato dalle parole del vescovo ferrarese: “Vorrà dire che faremo quattro chiacchiere con il monsignore e cercheremo di chiarirci. Per ora tutto questo provoca ilarità in me, perchè qui parliamo di un movimento che è sempre cresciuto sul territorio facendo attivismo, e io sono uno di quei cittadini che invece di cambiare paese è rimasto per cambiarlo”. E anche il conduttore della trasmissione conclude ‘minimizzando’ la questione: “Beh parlare di eresia è un po’ troppo. Vabbè…”.