Economia e Lavoro
9 Giugno 2015
"Chiederemo ai commissari il piano industriale. Stop al terrorismo della concorrenza". Presto diffida ad altra banca del territorio

Carife tra esuberi e concorrenza sleale

di Redazione | 3 min

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I dipendenti Carife ieri in assemblea

I dipendenti Carife ieri in assemblea

Si è aperta ufficialmente la procedura sugli esuberi Carife, con la lettera dei commissari straordinari ai sindacati e la richiesta di tagliare una 80ina di addetti e 17 filiali. Se n’è discusso nell’assemblea di oggi a Ferrara Fiere con i dipendenti, indetta dagli stessi sindacati di categoria sul contratto nazionale (passato pressoché all’unanimità con 4 astenuti sui 400 presenti), che hanno raccolto indicazioni e intendono “ricomporsi” in vista dell’importante trattativa, alla quale vogliono partecipare uniti allo stesso tavolo.

Non c’è ancora una data di convocazione, che tuttavia non dovrebbe tardare (questa settimana o la prossima), ma i rappresentanti sindacali sono già concordi sulla linea da seguire, che è quella di ottenere i numeri dettagliati riguardanti la procedura e chiedere informazioni precise sul piano industriale “per poter formulare valutazioni integrative funzionali alla trattativa”. “La lettera di apertura della procedura è abbastanza generica – spiega Nicola Cavallini della Fisac Cgil – quindi abbiamo chiesto che ci vengano forniti dati in vista dell’apertura del tavolo. Parlare di esuberi oggi è prematuro, ma la direttrice sulla quale muoverci è comunque quella di limitarli al massimo e anzi rilanciare la banca sul piano organizzativo, dopo l’intervento del Fondo Interbancario. Chiederemo quindi il piano industriale e siamo interessati a essere messi al corrente non solo dei modi, ma anche dei tempi della ristrutturazione”. “Su due piatti della stessa bilancia – aggiunge Filippo Mascina della Fabi – vorrebbero mettere la procedura esuberi e quella per il contratto integrativo (che i commissari si sono impegnati a tenere in piedi solo fino al 16 luglio), cosa che non accetteremo”. I sindacati, dunque, non intendono far passare quella del contratto integrativo come merce di scambio per poter tagliare 80 addetti, che alla banca costano circa 70mila euro ciascuno all’anno.

Intanto una delle preoccupazioni raccolte dall’assemblea dei dipendenti riguarda il “clima di terrorismo” che circonda l’operazione di intervento del Fondo Interbancario, “con la concorrenza che fa leva sul sentimento di paura dei clienti”. “Come sindacati – riferisce Cavallini – abbiamo già segnalato ai commissari casi di concorrenza inquadrabile come concorrenza sleale e sappiamo che dovrebbe essere partita una diffida formale a una banca del territorio”. “Si diffondono notizie palesemente terroristiche sullo scopo reale del Fondo – spiega mascina – che non è di distruzione bensì di apporto di valore: 300 milioni sono una scommessa forte sul presente e futuro della banca”. “Il percorso finora compiuto è stato difficile e fatto di sacrifici – è il commento di Mauro Fanan di Dircredito – e ora ne chiederanno altri. Noi vogliamo limitarli e puntare invece al rilancio della Carife”.

Proprio Dircredito, dopo l’assemblea dei dipendenti, ha proceduto a formalizzare la fusione con Fiba Cisl creando una sigla unica, la First Cisl, alla presenza dei segretari generali Giulio Romani e Maurizio Arena. E’ la prima operazione di questo tipo realizzata in Italia e si è scelta Ferrara proprio in vista “dell’importante procedura che riguarda banca e lavoratori”.

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