Eventi e cultura
8 Giugno 2015
La serata conclusiva fa il botto. Thomas Cheval premia i Duck Straw

RockaFe esplosivo, giovanissimi i talenti di Malborghetto

di Redazione | 3 min

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(foto di Andrea Baldrati)

di Silvia Franzoni

Malborghetto di Boara. Non si potrebbe dire con precisione quando sia cominciata la serata conclusiva del RockaFe, perché è come se la ventiduesima edizione del festival di Malborghetto non si fosse affatto fermata da quando, il 29 maggio, ha preso avvio: l’ultimo giorno di musica, il 7 giugno, il via vai è continuo e i soundcheck si susseguono ben prima delle 20 accompagnando chi non ha saputo aspettare l’inizio della cena degli ‘Amici di RockaFe’ e si arrende ad una piadina.

Il lungo tavolo, però, è già apparecchiato e gli ospiti non tardano ad arrivare: sono scanditi, infatti, dall’aumentare del volume della voce con cui lo Staff avvisa che questa o quell’altra pietanza ordinata è pronta per essere consumata. Mentre i volontari si avvicendano e le band finaliste del concorso under 21 Memorial Paolo Laccetti fremono per potersi esibire, la folla aspetta l’ospite d’onore, annunciato da un tam tam serrato sui social network: Thomas Cheval, il talento ferrarese che ha incantato il palco del talent di Rai 2. La sua cena è cortesemente interrotta da chi, pennarello in mano, non aspettava momento migliore per strappargli un autografo; poi la sera si inoltra, i Cultura Minimal scaldano il pubblico e i riflettori si spostano sul palco allestito nel Parco fondazione fratelli Navarra, per la finalissima del concorso.

A contendersi il trofeo Memorial Paolo Laccetti e la possibilità di registrare una sessione audio-video in collaborazione con Sonika, sono due band giovanissime: strumenti alla mano, si mangiano il palco e mandano in escandescenze i moltissimi presenti. Il rock aggressivo dei vivacissimi Backwater fa agitare le teste e le chiome rimbalzano in alto e in basso; poi arrivano i Duck Straw e, sulle note dei Cage the Elephant e dei The Wombats, fanno ballare tutti quanti.

Mentre la giuria (Giorgio Contrastini, Dario Silvestri, Silvia Zaniboni e Daniele Tedeschi) è chiamata a decidere quale tra le due formazioni si aggiudicherà il trofeo della kermesse, sul palco fa il suo ingresso Thomas Cheval: lo spazio che una tacita regola impone di rispettare tra il palco e la prima fila di spettatori è rapidamente invaso da mani alzate a brandire smartphone e occhi lucidi. Con la sua voce in Firestone e Mad World, il giovanissimo Thomas rapisce un po’ tutti, e quando torna con gli occhi al pubblico, fittissimo, si alzano grida e scrosciano applausi. C’è ancora spazio per altre emozioni, quelle del toccante inedito scritto e musicato dal giovane, ma la giuria ha dato il suo verdetto ed è tempo di premiazioni: il trofeo va al portentoso trio di quindicenni dei Duck Straw (Arianna Poli, voce e chitarra; Francesco Contenti, batteria; Luca Venturini, basso) e mentre i Gruppo Palmares chiudono la serata, i botti sparati in aria annunciano l’inizio dei giochi di fuoco con i quali da lì a poco si sarebbe colorato il cielo.

Il festival di Malborghetto finisce infatti con uno spettacolo pirotecnico e centinaia di occhi all’insù: tre botti conclusivi e un arrivederci all’anno prossimo.

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