Cronaca
28 Maggio 2015
Legali delle parti civili perplessi dalle parole del preside della scuola, che ha in parte contraddetto quanto riferito ai carabinieri

Maltrattamenti nell’asilo, il teste fa dietrofront

di Ruggero Veronese | 2 min
(immagine di repertorio)

(immagine di repertorio)

Testimonianze sempre più controverse nel processo sui presunti maltrattamenti in un asilo della provincia ferrarese, che vede un’educatrice accusata di ‘abuso dei mezzi di correzione e disciplina’ in seguito a una denuncia anonima pervenuta in procura. Dopo che al termine dell’udienza di pochi giorni fa il giudice Amore ha disposto un confronto ‘all’americana’ tra quattro insegnanti, le cui testimonianze contraddittorie hanno spinto il magistrato a ricorrere all’insolita procedura per fare chiarezza sulla realtà dei fatti, ieri a parlare nell’aula E del tribunale di Ferrara è stato il dirigente scolastico della struttura, che ha sollevato più di una perplessità da parte degli avvocati di parte civile presenti in udienza.

A essersi costituiti in giudizio contro l’insegnante, difesa dall’avvocato David Zanforlini, sono infatti sia il Comune proprietario della struttura, attraverso l’avvocato Gianni Ricciuti, che alcuni genitori dei piccoli ospiti dell’asilo, rappresentati dall’avvocato Stefano Scafidi. E i legali delle parte lese per oltre due ore hanno messo alle strette il dirigente scolastico, in particolare per diverse discrepanze tra le sue parole davanti al giudice e quelle rilasciate in fase di indagine, nel 2013, ai carabinieri. All’epoca infatti giunse una segnalazione in procura secondo cui l’attuale imputata avrebbe svolto con ben poco garbo il proprio lavoro, strattonando i bambini piccoli per muoverli da un posto all’altro, imboccandoli a forza e in alcuni casi addirittura punendoli con dolorosi pizzicotti quando non eseguivano gli ordini. Ascoltato dagli inquirenti, il preside confermò di essere a conoscenza dei “comportamenti bruschi” della donna. Ieri mattina però le sue parole hanno assunto un significato leggermente diverso: il dirigente scolastico ha dichiarato infatti di aver sentito delle voci al riguardo, ma non ha escluso che potessero essere state alimentate da rivalità e tensioni tra l’insegnante e altri membri del personale.

Un leggero dietrofront rispetto alle dichiarazioni iniziali che ha sollevato obiezioni e contestazioni da parte degli avvocati di parte civile, alcuni dei quali non escludono che al termine del processo, in caso di una condanna dell’imputata, la procura possa muovere accuse per omissione di denuncia ad altri membri del personale dell’asilo. Al momento però il processo continua per il sentiero tracciato e alla prossima udienza, il 4 febbraio, è prevista la sentenza dopo che il giudice avrà ascoltato le testimonianze di alcuni genitori e confrontato le versioni delle insegnanti durante il confronto in contemporanea.

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