Le condizioni per l’ingresso del Fondo interbancario in Carife sono precise e dolorose: l’aumento di capitale di 300 milioni verrà sottoscritto a patto che si facciano pesanti tagli al personale e al numero di filiali.
Tutto era già nell’aria ma ora è anche su carta in un informativa inviata ai sindacati che già avevano accettato in passato accordi per ridurre il personale e applicare i contratti di solidarietà pur di salvare il salvabile. Alcune sigle sono in fase di pre-allarme, altre attendono. “Due anni fa con gli altri commissari era stato previsto di chiudere 300 filiali e mandare a casa 30 dipendenti – ricorda Enrico Brandani dell’Ugl -, ma dopo la trattativa i numeri sono diventati molto più bassi”.
Dato che ‘nessun pasto è gratis’ come diceva l’economista Milton Friedman, il pasto per la Carife si potrebbe pagare con una riduzione dei dipendenti e delle filiali aperte: il Fondo ritiene infatti prioritario un consistente alleggerimento strutturale della Cassa di risparmio ferrarese, specialmente in un territorio definito a “scarsa reattività”.
Le filiali da chiudere dovrebbero essere 17 selezionate in base alla redditività e alla vicinanza con le altre sedi – alcuen sono già state indicate ma poi verranno definite nel corso della trattativa -, mentre gli esuberi indicati sono tra i 60 e gli 80 a seconda di quali misure verranno attuate per la ‘dieta’ di Carife. “Tutto è stato ‘consigliato’ dal fondo ai commissari in vista dell’ingresso e dell’aumento del capitale – spiega ancora Brandani – nelle prossime settimane verranno avviate le trattative, i sindacati comporranno le delegazioni, e cercheremo di trovare una soluzione a tutte le esigenze della banca, degli azionisti e, ovviamente, dei dipendenti”.
I commissari avrebbero intenzione di rispettare il contratto integrativo fino alla metà di luglio, quando scadrà la proroga del commissariamento, e dovrebbe essere utilizzato il Fondo Esuberi per i dipendenti Carife che matureranno il diritto al pensionamento tra 2016 e 2020. Tutta la partita si giocherà nell’arco dei prossimi due mesi.