Faccio il sovversivo
28 Maggio 2015

La scuola ultima speranza

di Faccio | 2 min

So che la lotta di classe è morta e sepolta da un pezzo, sono morte e sepolte tutte quelle passioni e quelle proposte che avevano i lavoratori insieme alla parte sociale per far sì che si trovassero soluzioni a sostegno dei diritti e a conferma dei doveri, quella sinergia e quella forza grazie alle quali negli anni passati si sono ottenuti importanti risultati oggi non c’è più… Jobs act su tutto, ci sarà uno sciopero di 4 ore che farò per non piangere, non perché ci credo veramente, troppo tardi cari miei, troppo tardi Cgil!!!
In cuor mio speravo che almeno la categoria degli insegnanti venisse ascoltata… Dato che continuano a ripetere che la scuola è “importante” ed il futuro dei nostri figli…
Invece…La camera approva… Il senato approva… il consiglio comunale approva… Cos’hanno approvato? Boh… Noi abbiamo votato la linea del partito, anzi di una sola persona, siamo alle solite, al popolo Italiano piace avere un uomo solo al comando, uno che decida per tutti e lo faccia anche in fretta, così da non assumersi nessuna responsabilità.
Che poi le decisioni prese siano giuste o sbagliate, poco importa, l’importante è tirare diritto e che questa sia finalmente la volta buona, l’occasione giusta per cambiare verso.
Per questo credo che il governo e tutti i vari consigli regionali provinciali e comunali abbiano la strada spianata verso nuovi orizzonti, per questo dico che possono fare quello che vogliono, perché alla gente di questi argomenti non interessa più niente.
Adesso abbiamo altre cose da fare… Dobbiamo mettere in ricarica l’iPhone perché si scarica troppo velocemente: ecco uno dei principali problemi che oggigiorno ci assale.
Non interessa a nessuno che l’assunzione dei precari non sia un’idea di Renzi, ma sia stata imposta dalla Corte Europea di Strasburgo, non interessa a nessuno che “la buona scuola” contenga deleghe in bianco che una volta approvate permetteranno al Governo di fare la scuola qualunque, non interessa a nessuno che un percorso condiviso tra insegnanti, studenti e famiglie esistesse già e fosse la legge di iniziativa popolare di cui è stato scippato anche il nome, dato che si chiama “per una buona scuola della Repubblica”.
Difendo la scuola non solo perché mia moglie è maestra o perché i miei figli la frequentano, ma perché penso davvero sia la speranza di una nazione, per questo la scuola deve essere ogni giorno al centro dell’attenzione, quell’attenzione che finiamo per dedicare a cose poco importanti e inutili.

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