Bondeno. A mettere la faccia sul programma dei primi cento giorni del candidato di centrosinistra alle amministrative di Bondeno Massimo Sgarbi ieri mattina, oltre ai suoi candidati c’era tutto l’establishment dei democratici. Oltre a Luigi Vitellio alla volta della città matildea si sono calati anche due deputati: Alessandro Bratti e Paola Boldrini.

Il tutto per certificare il lavoro che si propone di fare “il prossimo sindaco di Bondeno”, per dirla con Vitellio, ovvero un patto coi cittadini che permetta nel giro di poco più di tre mesi di ottenere una sinergia in materia di soccorso sanitario urgente con la Regione a costo zero, un ufficio dedicato ai fondi europei e sconti in convenzione per la costituzione impianti di videosorveglianza privati.

“Questi sono punti che si possono realizzare subito, a differenza di chi fa spot, e le nostre idee sono piaciute alla gente, che è la nostra benzina per andare avanti mentre tante altre cose le vedremo in cinque anni”, spiega Sgarbi, che con i rappresentanti della Regione avrebbe già raggiunto una base d’intesa in merito alla sinergia del servizio di emergenza-urgenza.

Oltre a questo tuttavia, in parte già annunciato alla serata di presentazione del programma elettorale circa una settimana fa, c’è di più: “Ridurremo i costi della macchina amministrativa, partendo dagli assessori e da tutto quello che è inerente alla burocrazia”, “incentiveremo la produzione agricola e formeremo gli agricoltori grazie ai fondi europei”, “continueremo a seguire il completamento delle scuole antisismiche” e “faremo una mappa di tutte le vie cercando di capire dove non si è intervenuto con le asfaltature” sono le promesse del candidato dem.

In ultimo Sgarbi lancia una stoccata, per difendersi dall’ultimo volantino dell’Udc, negando la possibilità che ci siano assessori esterni: “La giunta sarà composta dai candidati che la gente ha imparato a conoscere in questa campagna elettorale”, sono le sue parole, subito riprese dal segretario provinciale secondo cui “queste sono cose che fanno male a tutti, visto che chi diventerà sindaco lo sarà per tutti i cittadini. Avere buoni rapporti nelle istituzioni provinciali, regionali e nazionali è una garanzia per le cose che verranno fatte”.