Politica
24 Maggio 2015
Provocatoria risoluzione dei consiglieri pentastellati, che chiedono al sindaco di imporre l'aumento delle tasse solo ai suoi elettori

M5S: “Manovra fiscale? La paghino gli iscritti al Pd”

di Redazione | 2 min
Ilaria Morghen

Ilaria Morghen, capogruppo del Movimento 5 Stelle

Il sindaco si vanta di rappresentare il 55 percento dei cittadini? Allora le nuove tasse le paghino gli iscritti al Partito Democratico. È questa l’ultima provocazione del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle nei confronti dell’amministrazione comunale di Ferrara dopo il paventato aumento di Imu e Irpef inserito nella manovra fiscale del sindaco Tagliani che verrà discussa in consiglio comunale lunedì e martedì.

Il ragionamento dei pentastellati, esplicitato per mezzo di una risoluzione è, seppur nella sua manifesta irrealizzabilità, semplice e lineare. “L’attuale congiuntura economica che aumenterebbe le tasse in un periodo di particolare sofferenza per la cittadinanza” – scrivono nelle premesse i consiglieri Ilaria Morghen, Alessandro Bazzocchi, Silvia Mantovani, Federico Balboni e Alessandro Vitali -, “e la fascia più debole della popolazione, avente un reddito inferiore ai 15mila euro, sarebbe fortemente colpita da un incremento ulteriore di imposizione, così come tutte le categorie d’impresa della città con pericolo di incremento ulteriore del tasso di disoccupazione per incapacità di fare fronte ad oneri di spesa fiscale che si tradurrebbero in ulteriori tagli sul costo del personale”.

Ecco quindi “che visto che il signor sindaco spesso in consiglio comunale motiva le proprie decisioni vantando di rappresentare il 55 percento dei cittadini che lo hanno votato, deliberatamente omettendo che invece esiste un rimanente 45 percento che se n’è guardato bene dal farlo”, continua la risoluzione dei 5 Stelle, “proponiamo che il deficit di risorse paventato da questa amministrazione, che richiede una nuova imposizione fiscale, venga compensato da una tassazione ad esclusivo carico dei cittadini iscritti al Partito Democratico”.

Nella prima reazione al bilancio trapelata successivamente alla manifestazione unitaria delle opposizioni sulla manovra fiscale di venerdì che ha portato in piazza quasi duecento persone si nota quindi la volontà dei gruppi di minoranza di fare battaglia in consiglio a colpi di emendamenti e risoluzioni – più e meno serie, come si vede – in quelli che si profilano come due giorni di scontri al calor bianco.

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