Lettere al Direttore
24 Maggio 2015

Versalis smobilita 10 dipendenti: quali prospettive al petrolchimico?

di Redazione | 3 min

Da martedì prossimo Versalis spa, società chimica del gruppo ENI, darà via ad un trasferimento interno di dieci lavoratori favorendo la chiusura di un reparto, quello dei catalizzatori, per politica aziendale.

Questo reparto era un impianto di specialties ovvero creava un prodotto di nicchia molto costoso vendibile sul mercato del polietilene (plastica), prodotti che a sentire i vertici aziendali sarebbero quelli di punta del gruppo…purtroppo invece l’azienda ha deciso di non crederci più ed anche se viene negata la dismissione totale dell’impianto lo si accorpa alla ricerca e ci si da appuntamento tra due anni. Ricerca quella di Ferrara che dipende da Ravenna e come succede nella vicina di casa Basell si inizia proprio dalla ricerca a tagliare perchè questa costa molto e non produce in termini economici immediati.

Il personale del reparto catalizzatori verrà reimpiegato nei restanti due reparti di produzione, l’impianto X° che al momento deve la sua produzione alla crisi del petrolio (il greggio al barile costa meno di conseguenze anche l’etilene che è la materia prima per la produzione della comune plastica) mentre prima era sull’orlo del burrone per la chiusura di Marghera, problema non ancora scongiurato dato che ad ottobre la marcia straordinaria per Shell terminerà. L’altro impianto dove verranno dirottati i lavoratori è il XXVI°, impianto che è costantemente sotto l’attenzione mediatica a causa dei prodotti con un cattivo odore che vengono usati per produrre la gomma e perchè è proprio da li che parte l’investimento di 200 mln di euro promesso l’anno scorso dall’AD per la costruzione di una nuova linea. Reparto quest ultimo che è in agitazione sindacale a causa della carenza di organico e della dismissione dell’impianto catalizzatori. I lavoratori si sono visti bloccare le ferie in via verbale a causa di questa agitazione.

La Cgil e la Uil hanno provato timidamente a contrastare le scelte aziendali ma come dimostra anche la politica nazionale non c’è più spazio per le trattative e Versalis grazie al capo del personale lo dimostra ampiamente, si va avanti con i sindacati o senza. In questo caso i sindacati si trovano a fare esclusivamente da portavoce perdendo di credibilità anche da parte dei lavoratori che non si sentono più difesi e tutelati.

Questa è l’azienda che l’anno scorso ha promesso un investimento da 200 mln e nuove assunzioni aprendo il 2015 invece con la dismissione di un reparto, impedendo ai lavoratori di andare in ferie, niente nuove assunzioni e demansionamenti, intavola trattative sindacali con un’unica voce, la sua, insomma sembra l’azienda del jobs act.

Da ferrarese mi chiedo se al di fuori delle mura del polo chimico viene percepita la situazione di crisi che attanaglia anche l’ultima isola di lavoro nella nostra città e se è veramente il caso di continuare a fidarsi del cane a sei zampe?

Lavoratore del petrolchimico

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