Economia e Lavoro
23 Maggio 2015
I professionisti ferraresi chiamano a raccolta la politica e chiedono garanzie e diritti

Commercialisti: “Scadenze certe e riconoscimento malattia”

di Redazione | 3 min

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commercialisti“È ora che la politica si accorga dei professionisti. Vorremmo scadenze certe, il riconoscimento della sospensione dei termini in caso di malattia o infortunio, perché senza salute non si possono fare gli F24”. Ha aperto così questa mattina al cinema Apollo la conferenza sulla malattia ‘vietata’ e lo sciopero dei commercialisti Alberto Carion, presidente dell’associazione commercialisti ferraresi.

A contendersi il microfono, per protestare contro fisco impossibile, condizioni massacranti e il semi-totale ignoramento del tema da parte della classe politica, c’erano Alan Fabbri, Marco Cuchel – presidente dell’Anc –, Gaetano Stella – presidente di Confprofessioni –, Paolo Rollo – presidente dell’Odcec di Ferrara – e Andrea Buratti dell’università di Tor Vergata moderati da Simona d’Alessio, giornalista di Italia Oggi. Dispensati tutti i politici, da Roberta Lombardi a Massimo Palmizio a Gioacchino Alfano, tutti precettati a Roma a causa di alcune votazioni alla Camera.

Il nodo del contendere è l’impossibilità per i professionisti di ammalarsi, nel senso che in caso di malattia grave la legge non prevede per i commercialisti la possibilità di prorogare le adempienze fiscali a loro demandate che quindi, nel caso non venissero rispettate, si riscuoterebbero sul loro patrimonio personale a causa dell’elevazione di sanzioni. “È dal 2004 che abbiamo avanzato un progetto di legge per far sì che ci possa essere una proroga in caso di malattie gravi codificate come ricoveri ospedalieri, interventi chirurgici o assistenza domiciliare nel caso sia sostitutiva del ricovero”, ha esplicitato in apertura di conferenza Laura Fabbri, responsabile della formazione dell’Anc di Ferrara.

Ad aggiungere una connotazione personale al tema è stato invece Stella: “Uno volta sono stato in ospedale in un periodo vicino a delle scadenze fiscali, e c’erano le assistenti che mi portavano i documenti da visionare. È stata una cosa quasi umiliante per certi versi”.

A cambiare le cose però è la presenza da qualche mese mese di un codice di autoregolamentazione che permette ai commercialisti di scioperare: “In realtà si tratta di un’astensione collettiva”, ha spiegato Cuchel, “ce l’abbiamo fatta dopo mesi di quasi lotta, con l’autorità garante degli scioperi che lavora solo una volta a settimana. Ci siamo fatti rispettare, anche perché siamo andati lì con tutte e 8 le sigle sindacali del settore”.

Oltre a tutto questo rimane comunque la questione del costante cambiamento della normativa fiscale: “Ho visto una dichiarazione dell’Agenzia delle Entrate che chiedeva una normalizzazione delle imposizioni a favore dei cittadini: mi sembrava di sognare. In teoria noi dovremmo essere il contrappeso a loro, e invece nonostante questo anche un ente tecnico sente il peso di quello che avviene”, ha spiegato Cuchel.

La situazione ha comunque trovato nell’unico interlocutore politico presente una sponda: “Faremo a breve una risoluzione che impegnerà la giunta regionale a non sanzionare i professionisti in caso di eventi di questi tipo”, ha concluso Alan Fabbri.

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