Politica
17 Maggio 2015
Flash mob e presidio. Continua la protesta di sindacati e personale contro “l’atteggiamento autoritario del premier”

“Renzi non ci ascolta”, nuova mobilitazione della scuola

di Elisa Fornasini | 3 min

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OLYMPUS DIGITAL CAMERAContinua il pugno duro dei sindacati della scuola, che hanno chiamato a raccolta anche diverse associazioni che lavorano in ambito scolastico perché “l’unione fa la scuola”, contro il ddl della Buona Scuola che procede spedito nell’aula di Montecitorio. Se la riforma accelera il suo percorso, così fanno Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal, Gilda-Unams, comitato a sostegno della Lip, Rete degli Studenti, Unione degli Studenti, Anpi, Mce e Proteo FareSapere Ferrara che si sono uniti per due giorni di ‘pressing’ contro la ‘fretta’ di Renzi, in questo caso cattiva consigliera.

La protesta proseguirà lunedì 18 maggio con un flash mob alle 18.20 sul listone, dove personale scolastico, studenti, genitori e tutti i cittadini interessati si disporranno ad anello muniti di un libro, preferibilmente la Costituzione, da alzare al cielo come gesto simbolico dell’innalzamento del sapere che con questa riforma rimane immobile. A seguire, sempre in piazza Trento e Trieste dalle 19 fino a mezzanotte, “parole e musica in libertà”: mentre alla Camera si discuterà la riforma della buona scuola, nel banchetto allestito nel centro estense si discuterà della scuola che vogliono i sindacati e il personale scolastico, che sostanzialmente coincide con la Lip. La mobilitazione, indetta in tutta Italia, continuerà martedì 19 maggio con un presidio davanti alla prefettura dalle 17 alle 19. Il voto finale sarà il 20 maggio: il tempo scorre e non c’è più tempo da perdere per cercare di bloccare la riforma.

Un ‘blocco’ che sarebbe già dovuto capitare con lo sciopero del 5 maggio che ha visto una partecipazione senza precedenti: “Solo nella provincia di Ferrara si sono toccate punte di adesione del 90% in alcuni istituti, un’adesione storica che non si è mai verificata neanche con la Gelmini” ricorda Hania Cattani, segretaria generale della Flc Cgil di Ferrara, affiancata da Fabrizio Pasqualini e Libero Dondi di Uds, Valentina Cervi di Gilda-Unams, Paolo Lampronti del Movimento di Cooperazione Educativa, Maria Giovanna Grazzi di Snals Confsal, Mauro Rimessi e Anna Cavallini di Csil Scuola. Assenti alla conferenza di presentazione ma comunque sostenitori della mobilitazione, anche Daniele Civolani di Anpi, Katia Cardinale di Proteo e Mauro Presini del coordinamento Lip, che ieri ha risposto al presidente del Consiglio con una videolettera.

Il premier è attaccato nel videomessaggio per avere “già eliminato tutte le occasioni di confronto democratico sia dalle commissioni istituzionali che dal parlamento”, una mancanza di dialogo e di ascolto che fa imbestialire i sindacati e gli stessi lavoratori della scuola: “Il governo, invece di ascoltare le nostre critiche, risponde con un atteggiamento duro e con prove di forza davvero allarmanti come l’intervento del garante Alesse sulla proposta di proclamare uno sciopero degli scrutini. Non c’è ancora niente di ufficiale perché vogliamo attendere i lavori al Senato ma, se la nostra proposta non verrà accolta, lo sciopero per bloccare gli scrutini si farà. Si tratta di una battaglia per difendere anche la democrazia, minata dall’atteggiamento molto autoritario di Renzi”.

L’“eccessiva fretta con il premier sta conducendo questa riforma” è tra i punti critici contestati dai sindacati, a cui si aggiungono le vere e proprie criticità invidiate nel ddl: “dalla piena autonomia della nuova figura del preside-manager alla stabilizzazione del personale precario, dagli sgravi fiscali per le scuole private che fanno cadere la scuola pubblica nel dimenticatoio al mancato finanziamento del diritto allo studio, senza dimenticare le famose deleghe in bianco, dichiarate con dei titoli ma non esplicitate dal governo”.

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