Economia e Lavoro
10 Maggio 2015
Al Rivana Garden l'assemblea pubblica di Federconumatori con tanti azionisti

Assemblea Federeconsumatori su Carife

di Redazione | 4 min

di Francesco Altavilla

“La vostra nutrita presenza qui oggi, dà la misura della grande preoccupazione esistente tra i ferraresi rispetto al futuro di Carife”. All’assemblea pubblica di sabato 9 maggio, al centro sociale Rivana Garden, convocata da Federconsumatori Ferrara, erano presenti, in gran numero, quei piccoli risparmiatori che con l’istituto di credito estense avevano in molti casi un rapporto pluridecennale. C’era chi si è deciso ad abbandonare Carife dopo cinquant’anni di “fedeltà”, dopo che aveva visto il valore delle azioni acquistate in filiale crollare, mandando in fumo i risparmi per figli e nipoti. Le testimonianze personali in sala erano tante almeno quanti erano i tanti accorsi per capire come muoversi nei confronti di Cassa di Risparmio.

“Federconsumatori aveva lanciato l’allarme già nel settembre del 2012 – ha sottolineato Roberto Zapparoli, presidente di Federconsumatori Ferrara – i recenti avvenimenti ci hanno dato, a malincuore, ragione circa le fragilità di Carife”. La delibera del Fondo interbancario che stanzia 300 milioni per Carife, è a parere di Zapparoli “una soluzione transitoria, che serve solo a mantenere viva nei piccoli risparmiatori la prospettiva della cessione ad un altro istituto”.

All’assemblea era presente l’avvocato Massimo Cerniglia, legale di Federconsumatori Nazionale che ha inteso fornire ai presenti le informazioni necessarie e i percorsi che si intendono seguire per tutelare i loro risparmi ed eventualmente per ottenere un risarcimento. “Quando Federconsumatori denunciò la vendita da parte di Carife di azioni illiquide venne definita “uccello del malaugurio”, anche se dopo circa un anno e mezzo Carife si trovò commissariata”. Una valutazione che però non nega l’appoggio di Federconsumatori all’esistenza di Carife “che sbagliò a volersi estendere, e dovrebbe rimanere vincolata al territorio, data la sua natura di banca locale e territoriale”.

Lo snodo su chi si concentra l’azione di Federconsumatori è la verifica dell’informazione da parte di Cassa di Risparmio al consumatore circa l’effettivo livello di rischio delle azioni vendute. “Nel testo unico della finanza si legge che la vendita di azioni deve avere come obbiettivi gli interessi del cliente e l’integrità del mercato, una finalità pubblica insomma” ha precisato Cerniglia. Le azioni legali volte al risarcimento del danno, avranno a monte una verifica dei profili di ciascun richiedente l’assistenza, e saranno avviate nel caso in cui sia riscontrata un’incoerenza tra i titoli venduti e il profilo di rischio adottato dal cliente, come previsto dal regolamento Consob agli articoli 28 e 29.

Una procedura in tutto simile a quella già adottata da Federconsumatori nei precedenti casi della vendita dei Bond argentini, e in analoghi casi che hanno visti coinvolti piccoli investitori di istituti di credito di piccola o media entità, come Gruppo Bancario Tercas, Venetobanca e Banca Popolare di Vicenza. “Nonostante la delibera del Fondo Interbancario, persiste a nostro avviso il rischio di un azzeramento o una riduzione drastica del valore dei titoli, che da 21 euro potrebbero arrivare addirittura a 70 centesimi cadauno” ha precisato il legale di Federconsumatori.

Per gli azionisti interessati sarà dunque possibile recarsi agli sportelli di Federconsumatori, dove in un appuntamento individuale verrà inviata una lettera di reclamo alla banca in cui verranno contestati gli inadempimenti di quest’ultima. Insieme con la lettera verrà mandata una richiesta di documentazione per valutare la posizione dell’assistito: il contratto quadro di negoziazione, il questionario Mifid e il collocamento negoziale del cliente, tale documentazione dovrà essere inviata dalla Banca entro 90 giorni. Successivamente il collegio difensivo valuterà la fattibilità dell’azione legale comunicandolo al cliente, stante “la non certezza del successo, trattandosi di un procedimento giudiziario che potrebbe portare al risarcimento dei danni”. Il costo dell’operazione, escluse le spese legali sarà di 20 euro necessari al tesseramento Federconsumatori, cui andranno aggiunti altri 25-30 euro per la gestione della pratica.

“Il rischio di scadenza della prescrizione, è quantomai remoto – ha infine sottolineato Massimo Cerniglia, per sgomberare il campo da ingiustificati allarmismi – per le irregolarità contestate il termine è infatti a 10 anni, calcolabili a partire dal momento in cui gli azionisti potranno far valere il loro diritto all’azione giudiziaria, cioè quando le azioni Carife verranno svalutate”.

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