Cronaca
5 Maggio 2015
Elena Lavezzi vince il premio di laurea istituito in memoria del presidente partigiano

La memoria di Pertini rivive a Unife

di Elisa Fornasini | 3 min

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OLYMPUS DIGITAL CAMERALa memoria di Sandro Pertini rivive a Unife. L’omonima associazione dedicata al settimo presidente della Repubblica ha scelto l’ateneo estense per istituire il premio di laurea “Sandro Pertini” destinato ad una tesi svolta nei corsi di laurea in Letteratura e lingue moderne e classiche, Scienze e tecnologie della comunicazione, Scienze filosofiche e dell’educazione dell’Università di Ferrara, su un tema tra quelli cari al presidente partigiano in carica dal 1978 al 1985.

Valori alti che si stanno perdendo, come l’onestà e la lealtà nella vita pubblica, l’esigenza di un grande rigore morale e di una assoluta integrità per chi svolge attività politica e amministrativa, il rifiuto di ogni compromesso, il bisogno di perseguire la giustizia sociale, la concretezza dell’agire, lo stile diretto ed amichevole.

Valori riscontrati nella tesi “Italia e Germania: dalla catastrofe della guerra alla costruzione dell’Europa unita (1945-1957)” di Elena Lavezzi, laureata in Letteratura e lingue moderne e classiche nell’anno accademico 2013/2014. La dottoressa di Castelmassa, in provincia di Rovigo, ha ritirato il premio questa mattina presso l’auditorium del complesso di Santa Lucia. Alla cerimonia erano presenti il rettore Pasquale Nappi, il presidente dell’associazione “Sandro Pertini” Stefano Caretti, e i membri della giuria Carlo Paolo Bitossi, Andrea Baravelli, Carlo Alberto Campi.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAPiù che il valore monetario del premio, un assegno da 1500 euro finanziato dall’associazione “Sandro Pertini”, tutti i relatori si sono complimentati per il valore umano dell’iniziativa. “Questo premio di laurea – afferma il rettore – consente al nostro ateneo di rendersi partecipe del ricordo di una personalità così importante per il nostro Paese, che continua ad essere il nostro presidente nelle nostre menti e nei nostri cuori. Il suo credo, infatti, viene sancito dalla stessa Costituzione: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore”. Non basta il rispetto delle leggi, quindi, ma ai funzionari pubblici è imposto un dovere costituzionale ulteriore che viveva nella figura di Pertini”.

“Le proposte di tesi che onorano la memoria del presidente ‘vicino alla gente’ – comunica Bitossi, coordinatore del corso di laurea in Letteratura e lingue moderne e classiche – erano tutte valide, però la tesi di Lavezzi si è distinta per serietà e impegno nell’approfondimento di un tema che riveste un’attualità enorme, dato che l’Europa unita è un obiettivo ancora da raggiungere”. “Quello di Pertini è un nome decisivo nella nostra storia che ben si collega alla nascita dell’Europa – commenta a sua volta il relatore della tesi Baravelli – messa in luce in questo ottimo lavoro di ricerca che paragona i discorsi dei leader politici dell’epoca. La candidata, infatti, ha svolto con passione il compito di ricostruire l’ethos morale che traspare attraverso le parole degli stessi padri fondatori dell’Unione Europea, Adenauer e De Gasperi”.

“È un grandissimo onore ricevere questo premio che dedico alla mia famiglia – dichiara la vincitrice, tradendo una certa emozione nella voce – perché Pertini è il mio presidente, era un grande uomo con una grande personalità che ha dato tanto per il suo Paese. L’originalità del mio elaborato è aver utilizzato le parole dei protagonisti come una sorta di guida storica dalle macerie del dopoguerra alla costruzione dell’Europa di cui oggi, nonostante vari problemi e polemiche, godiamo i benefici. Spero che in questi anni così difficili per l’Unione Europea ci sia una spinta grande per arrivare davvero a quell’Europa unita che sognavano Adenauer e De Gasperi”.

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