Cento. Dovrà spiegare anche in aula, Giuseppe Parmiani, i motivi che l’hanno portato a uccidere la moglie invalida e gravemente malata. Il pm Barbara Cavallo ha infatti richiesto la convalida dell’arresto dell’82enne al gip che ha fissato per oggi l’udienza di convalida, durante la quale verrà effettuato anche l’interrogatorio dell’anziano.
Parmiani, che si trova ai domiciliari dopo l’arresto per l’omicidio volontario della moglie, avvenuto sabato sera nell’abitazione della coppia in via Borselli a Cento, probabilmente ripeterà le parole di disperazione che aveva già confidato agli uomini del 118 accorsi dopo l’uxoricidio, chimati dallo stesso anziano. “L’ho fatto perché non volevo più vederla soffrire”, aveva confidato Parmiani, parlando della vittima del suo gesto, la compagnia di una vita Carmen Tassinari, 80 anni. Lei, originaria di Sabaudia, era da tempo costretta immobile da tempo, sofferente, accudita dal marito e dai figli. Una situazione di tremendo dolore alla quale lo stesso Parmiani non ha saputo reggere, ponendo fine alla sofferenza della moglie con un coltello da cucina, con il quale l’ha colpita al fianco destro.
Sulla salma della donna, trasferita all’istituto di medicina legale, è stata disposta l’autopsia e ieri è stato conferito l’incarico al medico legale che la eseguirà nei prossimi giorni.
Un dramma, quello della coppia residente a Cento, che ha sconvolto la comunità locale e che ha posto numerosi interrogativi sui cosiddetti “drammi della solitudine” e sulla possibilità delle istituzioni di individuare e di farsi conseguentemente carico di situazioni problematiche, talmente critiche da diventare in alcuni casi insostenibili. Come insostenibile dev’essere diventato per Giuseppe Parmiani assistere ogni giorno al supplizio della moglie malata, uno strazio di fronte al quale non ha più retto al punto di pensare, e compiere, l’omicidio e affrontarne le successive conseguenze.