Il Consiglio comunale impegna ora ufficialmente l’amministrazione ad aiutare la famiglia di Paula Burci nelle complesse procedure burocratiche per il rimpatrio della salma, sepolta ora nel cimitero di Mizzana.
I consiglieri hanno votato quasi all’unanimità (c’è stato un astenuto, Vittorio Anselmi, su 26 votanti) la risoluzione presentata dalla Commissione pari opportunità ed esposto dalla presidente Deanna Marescotti (tra i firmatari anche Ilaria Baraldi (Pd), Paola Peruffo (Fi), Alessandro Bazzocchi (M5S)).
“Venne bruciata viva dai suoi aguzzini – ha raccontato la Marescotti presentando il documento -: una ragazzina di appena 19 anni, venuta in Italia con l’inganno e poi costretta a prostituirsi, nel momento in cui ha cercato di sottrarsi è stata barbaramente uccisa”. Due dei colpevoli di quel brutale assassinio, Sergio Benazzo e la sua ex fidanzata Gianina Pistroescu vennero condannati all’ergastolo sia in primo grado che in appello, ma la Corte di Cassazione ha annullato tutto per un’eccezione di competenza territoriale: il processo si sarebbe dovuto celebrare a Rovigo (dove avvenne l’assassinio) e non a Ferrara (dove venne ritrovato il corpo martoriato). Tutto da rifare e la procura di Rovigo si è già attivata per riavviare il processo.
In tutti questi anni la salma di Paula è rimasta a Ferrara, nel cimitero di Mizzana e ora per la famiglia dovrebbe essere meno tortuoso il cammino per poterla riportare a casa. Anche, magari, grazie a un ulteriore aiuto proposto dal consigliere del M5S Bazzocchi: “Propongo di contribuire anche noi consiglieri e la giunta con un’offerta o con la devoluzione di qualche gettone – ha detto il consigliere -. Si potrebbe coinvolgere anche la cittadinanza per una raccolta fondi”.