“La proroga concessa dalla Commissione Europea per quanto riguarda la presentazione della Domanda Unica 2015, rischia di far passare in secondo piano la situazione di caos e di incertezza che tutt’oggi permane su diversi punti fondamentali della nuova Pac”. Lo afferma Confagricoltura Ferrara che sottolinea come il Piano Colturale, fulcro della semplificazione voluta con il Decreto Agricoltura 2.0, è tuttora sottoposto a continui aggiornamenti ed implementazioni di quadri dichiarativi; in poche parole, è un cantiere ancora aperto che ne rallenta la sua realizzazione, senza contare che ancora non è elaborabile la Domanda Unica. Confagricoltura Ferrara evidenzia inoltre che anche la Ricognizione Preventiva, che doveva essere avviata a partire dal 15 aprile (data che l’Organizzazione ferrarese considerava già ampiamente tardiva), è ancora ferma al palo. Ciò nonostante, l’attività dovrà essere completata entro il 15 giugno.
Veniamo ora al Piano Assicurativo, il quale “Appare come privo di ogni controllo e governo” attesta Confagricoltura Ferrara. “La misura Gestione del Rischio (la cassaforte delle risorse da utilizzare per la copertura dei costi assicurativi a favore delle aziende), contenuta nel Piano di Sviluppo Rurale Nazionale, non è ancora stata approvata da Bruxelles. Per quanto riguarda la manifestazione di interesse, lo strumento che dovrebbe fornire copertura alle aziende assicurate nelle more dell’approvazione della succitata misura, stiamo assistendo ad un rimpallo di responsabilità da strutture centrali (Ministero, Agea) e territoriali (Organismi Pagatori). Risultato? Il modello di manifestazione non esiste, le procedure informatiche di predisposizione e presentazione non sono ancora state realizzate, le convenzioni fra gli Enti coinvolti nella gestione amministrativa della manifestazione neppure. In ogni caso, il Ministero si aspetta che il tutto venga completato entro il 15 giugno”.
“Oltre agli aspetti generali fin qui richiamati – prosegue l’Organizzazione degli Imprenditori agricoli ferraresi – il contesto in cui si sta operando è notevolmente più complesso se si entra nei particolari di ogni singolo procedimento amministrativo, il quale va calato nella realtà di ogni singola azienda. Non si possono ignorare, ad esempio, le difficoltà di quadratura del greening, le problematicità nell’individuazione di tutti i soggetti aventi diritto all’assegnazione dei titoli, l’esigenza della corretta acquisizione documentale in fase di ricognizione, la complessa e controversa gestione dei contratti con clausole integrative, l’incognita della gestione delle rese medie aziendali per le polizze assicurative, la contestatissima gestione delle mediche ultra quinquennali. Tutti aspetti che dovranno, in un modo o nell’altro, trovare una soluzione entro il 15 giugno”. Confagricoltura Ferrara conclude con un interrogativo: “Occorrerà attendere il 15 giugno perché la Politica, quella con la P maiuscola, si occupi di questi problemi ed intraprenda i giusti percorsi per la loro soluzione?”.