Confabitare Ferrara, associazione dei proprietari immobiliari, esprime grossa preoccupazione in merito al ritocco della manovra fiscale varata dal comune di Ferrara. L’intervento Imu annunciato dalla giunta Tagliani infatti aumenta l’aliquota base da 0,90 all’1,02% e aumenta quella sulla casa di lusso dallo 0,40 allo 0,60.
“Tale manovra –sostiene l’associazione – incide negativamente sul settore immobiliare, già da tempo vessato da continui e progressivi aumenti delle imposte locali. Il primo e quasi l’unico settore sul quale costantemente si intervenga in modo aggressivo, forse perché il più facilmente raggiungibile”.
“Come associazione, comprendiamo la necessità del comune di riequilibrare il proprio bilancio – afferma il presidente Bruno Verdi -, ma occorre rendersi conto che i proprietari immobiliari non sono degli speculatori da spremere ad ogni occasione”.
Nel comune di Ferrara più del 20% degli immobili residenziali sono soggetti a contratto di locazione, parliamo quindi di 11.000 abitazioni, che generano indotto per molti artigiani locali, basti pensare alle manutenzioni ordinarie e straordinarie, alcune delle quali neccessarie per legge.
“La pressione fiscale, la diminuzione del reddito e la crisi del mercato del lavoro, fanno sì che al calare dei prezzi degli affitti, aumenti la pressione fiscale – prosegue Verdi -. Questo sta spingendo molti proprietari a cercare altre strade di investimento, provando a liberarsi di quello che una volta era l’unico patrimonio sicuro su cui investire, il mattone”.
Confabitare auspica quindi una “maggior attenzione per il settori dei proprietari immobiliari, che costituiscono un enorme ricchezza in termini di indotto per l’intero Comune”.