Cento. “L’ho fatto perché non volevo vederla più soffrire”. Sono queste le parole, disperate, che Giuseppe Parmiani ha confidato agli uomini del 118 accorsi in via Borselli dopo la sua chiamata. L’81enne originario di Comacchio, è stato arrestato su disposizione della pm di turno Barbara Cavallo e ora è a casa sua, al civico 9, sottoposto ai domiciliari e indagato per l’omicidio volontario della donna che amava.

Che amava al punto di non volerla più veder soffrire. Lei Carmen Tassinari, 80enne originaria di Sabaudia, in provincia di Latina, era malata e costretta immobile sul letto da tempo. L’accudivano il marito e i figli. Fino alle 23 di sabato, quando Giuseppe Parmiani ha preso la decisione fatale. Ha afferrato un coltello da cucina e l’ha colpita al fianco destro. Il decesso è stato pressoché istantaneo. Subito dopo il marito ha chiamato il 118, che giunto sul posto ha solo potuto constatare il decesso e avvertire il 112. Il corpo di Carmen Tassinari, dopo i rilievi eseguiti dai carabinieri della Compagnia di Cento e dalla sezione Investigazioni scientifiche del Comando provinciale, è stato trasferito, sempre su disposizione della magistratura, all’istituto di medicina legale per l’autopsia.

Il coltello, con una lama di 24 centimetri e un manico di 14, è stato posto sotto sequestro.

Il dramma che si è consumato nel condominio di via Borselli ha scosso l’intera cittadina. Non ultima l’amministrazione che, per bocca del sindaco Piero Lodi, afferma come “a Cento si è consumato un dramma, un dramma della vecchiaia e della malattia”.

I due coniugi non risultavano in carico ai Servizi sociali del Comune. proprio per questo l’appello di Lodi è a “non esitare a rivolgersi agli uffici del Comune. Non c’è vergogna a chiedere aiuto. Malattia e vecchiaia possono diventare insostenibili se unite alla solitudine”.