Occhiobello
4 Maggio 2015
“La storia di Tonia”. Cinzia Tani racconta la ‘sua’ epopea australiana

Una storia di immigrazione e di discriminazione

di Redazione | 3 min

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unnamed1Santa Maria Maddalena. Cinzia Tani e l’epopea australiana. La scrittrice e giornalista era, sabato 2 maggio, al teatro don Gino Tosi di Santa Maria Maddalena. L’ottavo appuntamento della rassegna del comune di Occhiobello in collaborazione con Cuore di carta, prevedeva la presentazione del suo ultimo romanzo, La storia di Tonia.

Cinzia Tani ha presentato, a Parole d’autore, il suo ultimo libro, La storia di Tonia. La nota scrittrice, autrice e conduttrice di programmi televisivi, sabato 2 maggio, è stata ospite del teatro don Gino Tosi di Santa Maria Maddalena. Un’ospite irruenta e piena di verve, che ha affascinato il pubblico, con il racconto del suo modo di ricercare luoghi e creare personaggi per i suoi libri. Un pubblico che, malgrado fosse il sabato del ponte del primo maggio, era presente numeroso.

“La storia che racconto in questo libro è senza dubbio un’epopea, una saga familiare, ma anche una storia d’amore, ma anche una storia di immigrazione e di discriminazione”. Insomma, la scrittrice spiega cosa significa per lei scrivere un romanzo. Certamente nello specifico questo, ma anche in generale. Parla della sua predilezione per il romanzo storico, che è fatica di ricerca, di verifica dei particolari storici, in cui si inseriscono le storie dei suoi protagonisti. Ma l’attendibilità storica è fondamentale. “Quindi Tonia parte nel 1880 da Bassano alla ricerca della fortuna con la sua famiglia. Che un marchese francese avesse organizzato questi viaggi truffa è realtà storica”. Come realtà storica, racconta la scrittrice, è anche l’Australia dei primi decenni del novecento, quando gli immigrati italiani fondano New Italy, quando ancora gli inglesi li trattano come inferiori, quando gli aborigeni vengono decimati, depredati e resi praticamente schiavi.

In questa cornice si sviluppa la storia di Tonia. “Tonia è la protagonista principale del romanzo, attorno a lei ruotano i vari personaggi, attorno alla sua forza d’animo si sviluppa questa sagra familiare allargata”.

Tonia e il suo grande amore finito. Tonia e i suoi figli. Nello sfondo gli avvenimenti storici che hanno infiammato quegli anni: la corsa all’oro in Australia, la prima guerra mondiale, la battaglia di Gallipoli dove le truppe australiane furono distrutte, i riflessi della nascita del fascismo in Italia.

“Ho voluto iniziare il libro con un capitolo che temporalmente doveva essere verso la fine del libro. Mi piaceva iniziare con una scena quasi cinematografica, quando Marconi, per l’expo del 1930, spingendo un bottone, illumina Sidney. Certo, l’interprete è stato condannato a morte e cerca di nascondersi nel buio, ma quel bottone che illumina una città vuole fare pensare al futuro che arriva”.

Cinzia Tani sottolinea spesso, mentre parla, che un buon romanzo deve essere ricerca, conoscenza e precisione prima di tutto: dei luoghi, dei personaggi, delle situazioni. Poi la storia deve stupire, deve appassionare, deve essere un po’ oltre la vita normale. E racconta che lei, per scrivere i suoi romanzi, svolge verifiche accurate nei luoghi: “Con Tonia sono stata in Australia per sei mesi, l’ho girata tutta, ho incontrato la comunità italiana, ho collocato i miei personaggi in luoghi reali, verificabili e attendibili storicamente. Ma così ho fatto anche per gli altri mei cinque romanzi storici. Ma così ho fatto anche per i miei saggi sulle donne assassine”. La scrittrice è convinta quando dice che scrivere un romanzo è fatica e necessita di lunghe ricerche e di tanta passione. “Io non credo che si possa scrivere un romanzo in poco tempo e senza documentarsi: diventa una cosa poco interessante e troppo quotidiana. Questo provo a insegnarlo ai miei studenti sia alla Sapienza che dei corsi di scrittura che tengo a Roma”.

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