Economia e Lavoro
29 Aprile 2015
Prospettata riduzione personale per l'area Po Ovest. I sindacati sollecitano il confronto ma non ottengono risposte

Autogrill, lavoratori a rischio

di Mauro Alvoni | 2 min

autogrillLa società Autogrill presenta un nuovo piano di ristrutturazione che interessa anche il territorio ferrarese, ma al momento i sindacati di categoria non hanno ricevuto alcuna disponibilità a un incontro per approfondirne in termini. La richiesta di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil è del mese scorso, risalente per la precisione al 16 marzo, nel corso di una riunione nazionale a Milano tra proprietà e rappresentanti di categoria dei lavoratori, ma da allora, come riferisce Mauro Cavazzini della Filcams, “non abbiamo ricevuto nessuna disponibilità da parte della direzione di Autogrill”.

A Milano la società aveva illustrato ai sindacati le criticità da sanare a livello nazionale, che per quanto riguarda Ferrara interessano l’Autogrill Po Ovest, dove sarebe stata riscontrata un’eccedenza di ore rispetto al volume di fatturato, con necessità quindi di riduzione del personale (attualmente una 40ina di dipendenti). In sofferenza sarebbe anche l’Autogrill Po Est, dove sono impiegate poco più di 35 persone, anche se attualmente la stazione di servizio non rientra nel piano di ristrutturazione. “La società è diventata una multinazionale – spiega Cavazzini – e sta guardando ai mercati esteri pensando a un nuovo riposizionamento sul territorio italiano. Questo fa il paio con i nuovi indirizzi del Ministero delle Infrastrutture, poi di fatto sospesi, che prevedevano un allungamento delle distanze fra un autogrill e l’altro. Situazione che ha mandato in fibrillazione la società Autogrill che ha quindi presentato un nuovo piano di ristrutturazione”.

E’ di tale piano che i sindacati vorrebbero discutere, per valutare e indicare eventuali strade alternative alla riduzione del personale paventata dalla proprietà, che nel frattempo sembra voler evitare il confronto. “Intanto – riporta Cavazzini – vengono messe in atto azioni unilaterali nei confronti di alcuni dipendenti di Po Ovest, che sono stati convocati a un colloquio e ai quali è stata prospettata la possibilità di uscire dall’azienda, atteggiamento che noi riteniamo inopportuno in assenza dell’apertura del confronto sindacale sul territorio”.

“Le stesse difficoltà poste dall’azienda, che di fatto ci ha negato la possibilità di effettuare un assemblea congiunta con i lavoratori di Po Est e Po Ovest, non sono certo un buon viatico per la costruzione e il rilancio di proficue relazioni sindacali”, commenta Cavazzini. Che conclude: “Abbiamo dimostrato nel corso di questi lunghi anni di crisi di essere, quando coinvolti, interlocutori affidabili e attenti al governo delle dinamiche aziendali nell’interesse dei lavoratori e della sostenibilità delle attività, ed è proprio evidenziando questa dicotomia tra ciò che si dichiara e ciò che nei fatti si produce che risollecitiamo l’azienda a trovare nel più breve tempo possibile una data utile all’avvio del confronto con il sindacato sul territorio”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com