Bene l’operazione di ricapitalizzazione della Carife, male la gestione commissariale e l’ipotesi di azzeramento delle azioni. Sono in estrema sintesi le considerazioni espresse da Azione Carife, l’associazione dei dipendenti e azionisti della Cassa di Risparmio di Ferrara, in un comunicato che fa seguito alle recenti notizie che paventano l’acquisto della Cassa di Risparmio di Ferrara da parte del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, operazione che Azione Carife vede con favore “quale preludio all’auspicato rilancio aziendale”.
Dopo una più o meno sottintesa critica alla gestione commissariale, che “non sembra essere stata in grado di operare il risanamento che, fin dall’inizio, era stato indicato come obiettivo dell’amministrazione straordinaria, ribadito finanche negli accordi per la gestione degli esuberi”, Azione Carife commenta la paventata ipotesi di azzeramento delle azione ritenendola una “infausta decisione” che “creerebbe un diffuso risentimento nella clientela con evidente danno reputazionale, probabilmente irrecuperabile, per la banca”.
“La perdita di patrimonio personale da parte degli azionisti – spiegano dipendenti e azionisti Carife – rappresenterebbe inoltre un evidente danno al tessuto socioeconomico del territorio, senza trascurare che il conseguente azzeramento della Fondazione Carife, a lungo finanziatrice di progetti sociali per la popolazione, ne sarebbe un’ulteriore conseguenza negativa. Poiché la decisione di azzeramento delle azioni ci risulta non essere ancora stata presa, auspichiamo che il Fondo Interbancario, che ha certamente ben chiara la situazione e le conseguenze, sappia costruire una operazione finanziaria in grado di soddisfare tutti gli attori, certamente più interessati al rilancio dell’Azienda che alla governance”.
Sul tema la stessa associazione era già intervenuta scrivendo al Ministero dell’Economia e delle Finanze lo scorso 19 marzo in questi termini: “Il Ministero dell’Economia e delle Finanze non può non preoccuparsi della salvaguardia del tessuto sociale ed economico ferrarese, evidenziamo che l’azzeramento delle azioni comporterebbe conseguenze devastanti sull’economia locale poiché, oltre all’impoverimento di tutti i singoli azionisti, verrebbe di fatto cancellata la Fondazione Carife, che è uno dei pilastri istituzionali del territorio. Auspichiamo un Suo (il riferimento è al direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via, ndr) interessamento presso la Banca d’Italia per scongiurare l’azzeramento del valore delle azioni Carife, favorendo soluzioni alternative che, all’imprescindibile rilancio della banca, sappiano coniugare il giusto rispetto per gli azionisti, i dipendenti e tutta la popolazione ferrarese”.
Intanto slitta ulteriormente l’incontro tra il primo azionista di Carife e i commissari in merito all’eventualità di un intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Riccardo Maiarelli, presidente della Fondazione, che detiene la maggioranza delle azioni della Cassa, dovrebbe incontrare i commissari di Bankitalia domani o giovedì 30 aprile per chiarire tutti gli aspetti dell’operazione sulla quale gravano varie incognite.