“Stabulario Unife, i Nas sono entrati ora fuori i macachi”. I tre striscioni degli attivisti di Animal Defenders svettano sopra le scale del municipio estense, ai piedi del polo biochimico dell’università e presso la sede del rettore Pasquale Nappi. Il riferimento è alla notizia, pervenuta all’associazione, sull’intervento dei Nuclei Antisofisticazione e Sanità dei carabinieri nello stabulario Unife, dove i militari avrebbero compiuto diversi controlli sulle condizioni delle cavie presenti nelle gabbie.
Un ‘triplice’ flash mob che viene eseguito proprio il 24 aprile, durante la Giornata Mondiale Onu degli Animali da laboratorio, e non ha caso gli attivisti dichiarano che “durante questo giorno non solo si ricorda lo sterminio silenzioso di milioni di animali che ogni anno soffrono e muoiono all’interno dei laboratori in nome di una ricerca inutile e dolorosa, ma anche un momento storico per il movimento anti-vivisezionista italiano: il 24 aprile 2010 si è tenuto il primo corteo nazionale contro Green Hill a Montichiari, evento da cui è scaturita la grande campagna contro il più grande allevamento di beagle destinati alla sperimentazione animale in Europa, conclusasi con la liberazione di tutti gli animali detenuti al suo interno e con la condanna dei suoi dirigenti lo scorso 23 gennaio 2015”.
Già lo scorso ottobre 2014, pochi giorni prima del corteo nazionale organizzato da Animal Defenders contro l’ampliamento dello stabulario Unife, che ha visto la città di Ferrara invasa da più di mille attivisti e più di quaranta associazioni provenienti da tutta Italia, due deputati della Camera (Paolo Bernini e Cristian Iannuzzi) si erano recati presso i laboratori, preoccupati in merito al trattamento e alle condizioni dei macachi presenti nella struttura, “ma l’accesso – spiegano gli attivisti di Animal Defenders – è stato loro inspiegabilmente negato. In seguito la nostra associazione, con la collaborazione di Bernini e del dottor Massimo Tettamanti, ha presentato tramite l’avvocato Ugo Ferroni del foro di Ferrara un esposto richiedendo accertamenti in merito allo stato di salute e di benessere degli animali stabulati”.
Parallelamente agli avvenimenti attorno al caso di Ferrara, è recente la notizia di quanto è accaduto all’Università di Modena e Reggio Emilia: lo scorso 15 aprile 2015 l’ateneo e il Comune di Modena hanno firmato un protocollo che stabilisce la fine degli esperimenti sui sedici macachi stabulati all’interno di Unimore e l’imminente liberazione degli stessi. “Il flash-mob di oggi – spiegano i membri di Animal Defenders – vuole essere una ulteriore richiesta rivolta al Magnifico Rettore dell’Università di Ferrara e all’Egregio Signor Sindaco di compiere un atto di generosità analogo, ovvero la liberazione dei macachi detenuti presso il Polo Chimico Biomedico Unife, per affidarli ad associazioni no-profit che si occuperanno a loro spese della loro riabilitazione e del recupero dai traumi derivanti dalla segregazione e dalla sperimentazione”.
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