Lettere al Direttore
24 Aprile 2015

Precari truffati, Rifondazione scende in piazza

di Redazione | 2 min

Il Partito della Rifondazione Comunista partecipa allo sciopero dei precari della scuola indetto da diversi sindacati come Usb, Anief, Unicobas per oggi, venerdì 24 aprile, con manifestazione a Roma e sostiene le rivendicazioni dei lavoratori che, truffati dalla promesse di assunzione del governo Renzi, si ritrovano ad essere ancora una volta un costo da tagliare invece che una risorsa sulla quale investire.

L’autoritaria riforma della scuola dettata dal Presidente del Consiglio, punta esclusivamente a ridurre il numero degli aventi diritto ad uscire dallo stato di lunga precarietà lavorativa secondo quanto stabilito dalla Corte di Giustizia Europea: dei 250.000 insegnanti che negli ultimi decenni hanno sorretto la scuola solo 100.000 forse vedranno riconosciti i loro diritti acquisiti mentre tutti gli altri, a parità di requisiti, verranno liquidati, con un evidente risultato di segno negativo: meno 150.000 lavoratori, i nuovi esodati dello Stato.

Per i pochi fortunati si prospettano comunque condizioni contrattuali e lavorative degradate: più ore lavorative con sempre meno strumenti, il “personale di fatto” decantato dalla riforma elimina il costo delle supplenze professionali sostituendolo con un cospicuo aumento del lavoro dei “tappabuchi di ruolo”, a discapito delle reali necessità scolastiche degli studenti. Con questa riforma della scuola pubblica si è addirittura superata l’eliminazione dell’articolo 18 nel privato: la chiamata diretta del preside-manager previene il licenziamento di chiunque volesse obiettare escludendolo a priori dal lavoro. Inoltre, in contrapposizione con quanto espresso più volte dagli italiani, l’unico investimento certo coincide con l’ennesimo e anticostituzionale finanziamento alle scuole private.

Rifondazione Comunista insieme a insegnanti e studenti pretende un netto cambio di rotta del governo: una scuola che sia cuore e motore della società, solida e partecipata, pubblica e accogliente, artefice dell’Europa della solidarietà e della cultura che va costruita in alternativa all’attuale Europa della finanza che impone agli Stati mediterranei di risparmiare solo sui diritti, welfare ed istruzione. Per questo invita tutti ad attivarsi e a partecipare alla grande manifestazione che si terrà oggi a Roma in difesa e per cominciare ad investire realmente sulla nostra scuola pubblica e laica.

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