Nella classifica del gradimento dei sindaci italiani Tiziano Tagliani si piazza metà strada, esattamente al 52° posto sui 104 capoluoghi di provincia presi in esame. È questo il risultato dello studio dell’istituto Ipr, che ha preso in esame per il Sole 24 Ore l’attuale livello di consenso dei primi cittadini italiani comparandolo a quello raccolto durante le consultazioni.
Un consenso che nel caso di Tagliani sarebbe ancora sufficiente a garantirgli l’elezione, dal momento che dal 55,6% di voti il sindaco è calato del 2,1%, scendendo al 53,5% dell’appoggio tra i cittadini. Un calo che appare comunque abbastanza fisiologico, se si considera che sono ben pochi i primi cittadini nello studio Ipr a vedere il proprio livello di consenso in aumento rispetto al giorno delle elezioni e che si rivelano una rarità assoluta situazioni come quelle di Dario Nardella, Giorgio Gori e Massimo Bitonci (sindaci di Firenze, Bergamo e Padova), in prima, terza e settima posizione con un aumento dei consensi pari rispettivamente al 5,8; 9,5 e 6,5 %. Per completare il ‘podio’ degli amministratori più apprezzati, tra Nardella (65%) e Gori (63%) troviamo il sindaco di bari Antonio Decaro con il 64% dei cittadini schierati a suo favore.
Malgrado il calo generale dei consensi rispetto al giorno delle elezioni, sono comunque pochi i Comuni che allo stato attuale ‘silurerebbero’ il proprio primo cittadino. Il primo dei ‘bocciati’ si trova infatti piuttosto in basso, all’82° posizione, spartita ex aequo tra il sindaco di Nuoro Alessandro Bianchi (49,5%, – 5,8 %) e quello di Roma Ignazio Marino, il cui supporto crolla addirittura di 14,4 punti dal 63,9% di partenza.
Tra gli altri sindaci della Regione, primo è il neoeletto modenese Giancarlo Muzzarelli (60 %, -3,1 %), mentre crolla addirittura in 98° posizione (davanti solo ad Alessandria, Crotone e Napoli, oltre che ai cinque Comuni per cui non è stata effettuata la rilevazione: Arezzo, Rovigo, Salerno, Venezia e Agrigento) il primo cittadino di Bologna Virginio Merola, che dal 50,5% dei consensi scende al 44,5%.