Cronaca
18 Aprile 2015
Successo per il secondo incontro del progetto promosso dall’Urban Center nella Sala della Musica

Ferrara Mia, cittadini attivi nella cura di Ferrara

di Redazione | 3 min

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ferrara mia 1di Marcello Celeghini

Grande successo per il secondo appuntamento informativo del progetto pilota “Ferrara mia, insieme per la cura della città”, il percorso partecipativo del Comune di Ferrara in collaborazione con l’Urban Center per la ridefinizione delle normative inerenti l’uso degli spazi pubblici con la finalità di promuovere le pratiche locali di cittadinanza attiva. Il secondo appuntamento, dopo quello di presentazione svoltosi il 22 gennaio in Municipio in una Sala Consiliare stracolma di gente, è stato organizzato nella Sala della Musica in San Paolo. Il tema del secondo incontro, dal titolo “Essere cittadini attivi a Ferrara. Cosa intendiamo quando parliamo di beni comuni?”, aveva lo scopo di informare i cittadini partecipanti sul concetto di ‘bene comune’ e della sua applicazione nella realtà quotidiana della nostra città.

Dopo un primo momento comune con l’introduzione della giornata, i circa cinquanta cittadini presenti all’iniziativa sono stati suddivisi in quattro gruppi di lavoro e di ascolto reciproco coordinati da giovani tutor dell’Urban Center. All’interno dei quattro gruppi ogni partecipante ha raccontato la propria esperienza nel prendersi cura di luoghi pubblici nelle vicinanze della propria casa o del proprio quartiere (ad esempio taglio dell’erba nelle aiuole della via in cui vive o spazzare il marciapiede) o le idee e proposte che vorrebbe attuare nella cura degli spazi pubblici del proprio quartiere magari con l’aiuto di altri abitanti dello stesso luogo. Sono stati tanti i post-it attaccati alle lavagnette di ogni gruppo a testimonianza di quanto la cittadinanza attiva e la cura del bene comune a Ferrara faccia parte della cultura dei suoi abitanti e sia già, spesso, un dato di fatto.

ferrara mia 2Questa fase di incontri (i prossimi saranno il 15 e il 16 maggio sempre in San Paolo) servono a ‘costruire’ il progetto Ferrara Mia e fare una sorta di mappatura collettiva delle esperienze di cittadinanza attiva già in atto, dialogare con l’amministrazione comunale per promuovere piccoli interventi e attività negli spazi pubblici e definire un possibile patto di collaborazione tra amministrazione e cittadini, gruppi di cittadini o associazioni per la cura condivisa degli spazi pubblici. “Non vogliamo assolutamente scaricare sui cittadini servizi che l’amministrazione comunale non è sempre in grado di svolgere- spiega l’assessore all’Urbanistica Roberta Fusari mentre si sposta da un gruppo all’altro per supervisionarne il lavoro- ma anzi vogliamo promuovere la cura degli spazi pubblici che già tanti cittadini in silenzio svolgono volontariamente nella loro frazione o quartiere e poi vogliamo che dai cittadini vengano idee, proposte e progetti che li vedano protagonisti attivi in forma associata o individuale. Insomma l’intenzione è di creare dal basso una sorta di rete della cittadinanza attiva in continua evoluzione ed aperta ad ogni tipo di nuova idea”.

ferrara mia 3Ferrara è tra le prime città d’Italia a dotarsi di tale strumento. La prima in assoluto a lanciare un progetto simile è stata alcuni anni fa Bologna, poi è stata la volta di Torino e di Chieri. ‘Ferrara Mia’ però si spinge oltre e la sua particolarità sta proprio nel fatto che è un progetto che parte dal basso. “Dal momento del lancio di ‘Ferrara Mia’ riceviamo continui interessamenti di altre città che vorrebbero sperimentare lo stesso tipo di progetto- rivela l’assessore Fusari-. La sua particolarità sta nel fatto che non sia un qualcosa di calato dall’alto ma bensì di spontaneo. Anche la stessa Bologna, prima a lanciare un progetto simile, sta studiando il nostro caso per aggiornarsi. Il 24 aprile prossimo invece sarò a Bari a spiegare ‘Ferrara Mia’ all’amministrazione della città pugliese. Un grande banco di prova che può avvalersi anche della collaborazione del dipartimento di Studi Umanistici di Unife con un pool di ricercatori coordinati dal professor Alfredo Alietti”. ‘Ferrara Mia’ d’altronde sta già dando i primi risultati tangibili; il recente concorso fotografico ‘Niente fumo, tanto Ariosto’, organizzato per sensibilizzare la cittadinanza ferrarese a lasciare puliti i luoghi pubblici, è nato dall’idea del Gruppo Scout Ferrara, una delle associazioni che per prime hanno aderito al progetto di cittadinanza attiva.

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