Politica
18 Aprile 2015
Il consigliere FdI: "La tragedia dei profughi cristiani è forse un esempio dell'arrivo della cellula terroristica"

Spath: “Tra i profughi ci sono membri dell’Isis?”

di Redazione | 3 min

spathLa tragedia dei 12 profughi cristiani gettati in mare è l’esempio emblematico che l’Isis sta arrivando anche in Italia. Non ci pensa due volte il consigliere di Fratelli d’Italia Paolo Spath per cavalcare l’onda del terrore gettata dall’Isis e lanciare supposizioni gravi sui profughi che continuano a sbarcare sulle nostre coste.

“In Libia l’Isis sta spadroneggiando – dichiara Spath -: siamo certi che fra le migliaia di profughi non ci siano anche membri appartenenti a questa cellula terroristica? Forse le 12 vittime gettate in mare solo perché cristiane, ne sono un esempio emblematico”. È questa la domanda che si pone il consigliere comunale alla luce della tragedia dei “12 profughi cristiani gettati in mare e lasciati morire, per il loro credo, da altri migranti di fede islamica”.

“È una notizia tragica – commenta Spath -, l’ennesima che parla di vite stroncate nell’esodo fra le coste africane e quelle del nostro paese. Un’ecatombe che fino ad ora è costata la vita a oltre 900 persone accertate, mentre ancora migliaia sono gli arrivi previsti sulle coste siciliane. La buona notizia è che gli assassini sono stati arrestati e verranno processati, con l’augurio che vengano subito espulsi e rimandati a casa loro”.

“Con oltre 230 mila gli sbarchi solo nel 2014, le nostre strutture di accoglienza sono palesemente al collasso – comunica il consigliere – e non sono più in grado di accogliere altri immigrati, come affermato recentemente anche dall’assessore Sapigni. Mi chiedo dove saranno messi i prossimi arrivi, in quali strutture e con quali costi”.

“Oltre ai centri e le strutture per l’accoglienza però è giunta al collasso anche la pazienza dei residenti ferraresi – commenta Spath – che subiscono una vera e propria invasione sulla loro pelle. Ne sanno qualcosa i cittadini di via Oroboni a Ferrara, che hanno visto negli ultimi 10 anni, la loro via essere stipata di immigranti di origine africana, e che possono constatare il declino di una zona che una volta era di prestigio ad una zona ora nota alle cronache per il degrado, che ha accompagnato l’insediamento dei “nuovi arrivati”. Quanti altre vie Oroboni ci saranno ancora a Ferrara?”.

Per il consigliere di Fratelli d’Italia, il problema è a monte: “A livello comunale infatti l’amministrazione non può far altro che accogliere il numero di immigrati che vengono distribuiti dal centro di smistamento di Bologna”. “Occorre fermare gli sbarchi dalle coste libiche – propone Spath – perché l’Italia come si vede, non è in grado di ospitare sul proprio tutti gli abitanti del continente africano, che pure fuggono da guerre e carestie nei loro paesi di origine”.
Un invito lanciato direttamente all’Unione Europea. “Serve avere il coraggio di fermare gli sbarchi, fino a quando a livello Europeo, e ormai mondiale non vengano fornite soluzioni, che non siano vessatorie nei confronti del paese di confine, cioè l’Italia, ma che inviti tutti i paesi europei a farsi carico di questo enorme problema. Le soluzioni offerte devono essere ben diverse da mare nostrum e triton, che addossano sul nostro paese i costi umani, sociali ed economici degli sbarchi”.

Per il consigliere, occorre una politica di maggior rigore e controllo. “Gli aiuti e le azioni umanitarie vengano fatte sul territorio del Nord Africa, non in Italia – conclude Spath: eviteremmo così tragedie orribili, preservando la dignità umana e tutelando la sicurezza nostro territorio nazionale”.

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