Politica
18 Aprile 2015
In due anni salita da 8,9 a 12,5 mln la quota di imposte locali diretta al governo: "Per soddisfare gli sprechi dei Ministeri"

“Sindaci usati come Equitalia”: Fabbri a testa bassa contro Renzi

di Ruggero Veronese | 2 min

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L’immagine del ‘Renzi-Pinocchio’ pubblicata da Marco Fabbri sui social network

Dopo le perplessità espresse nei giorni scorsi da Tiziano Tagliani, anche il sindaco di Comacchio Marco Fabbri si unisce – con toni ben più accesi – alle critiche al governo e al presidente del consiglio riguardo i sacrifici richiesti alle amministrazioni locali. Questa volta l’oggetto dell’attacco non sta negli accantonamenti previsti dalle nuove regole di contabilità, ma alle decisioni del governo centrale riguardo la tassazione locale, che Fabbri vede ormai come strumento “per andare a soddisfare gli sprechi dei Ministeri e di quegli enti non virtuosi”.

Considerazioni che derivano dalla quota sempre maggiore di imposte locali (Imu, Tasi e Tari) che i Comuni devono ‘girare’ al governo: basti pensare che se nel 2013 erano 8,9 i milioni di euro che da Comacchio transitavano a Roma, la cifra è lievitata a 10,9 milioni nel 2014 e addirittura a 12,5 milioni nel 2015. “C’è un clima nuovo. Dopo tanti sacrifici, e gli italiani ne hanno fatti anche troppi, ci siamo davvero: così recitava il Premier qualche settimana fa – commenta Fabbri -. I fatti dicono altro, o meglio, Renzi sta utilizzando i sindaci come fossero Equitalia. Continua la presa in giro degli italiani, alla quale Renzi concede 80 euro, ma tramite le tassazioni comunali se li fa restituire con gli interessi”.

Il sindaco Comacchiese presenta le cifre della ‘parcella’ governativa e attacca Renzi a testa bassa: “In soli due anni quasi quattro milioni in più e chi avrà pagato? Come potete vedere delle tasse “comunali”, se così vogliamo definirle, a fronte di un bilancio di poco più di 30 milioni di euro 12,5 partono per Roma, per andare a soddisfare gli sprechi dei Ministeri e di quegli Enti non virtuosi. I nostri comuni non hanno più i soldi neppure per garantire i servizi minimi, come gli asili, scuole, servizi sociali o “semplicemente” per asfaltare le strade. Lo sappiamo tutti ormai, residenti e proprietari di seconde case, lo vediamo appena saliamo in auto o, peggio, camminiamo a piedi tra buche e affossamenti dei marciapiedi. Se i governi avessero applicato gli stessi tagli anche ai loro ministeri e ai loro fantomatici enti, oggi l’Italia avrebbe un bilancio sano e ai cittadini che mi mandano quotidianamente mail per buche e dissesti, d’ora in poi chiedo di mandare la lettera anche a Matteo perchè nella vita i miracoli li ha fatti solo una persona”.

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