Comacchio
18 Aprile 2015
Fabbri: "Dopo decenni di politiche razziste dobbiamo restituire equità sociale alla nostra gente"

Alloggi popolari, Lega polemica

di Ruggero Veronese | 3 min
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Alan Fabbri

Alan Fabbri, ex sindaco di Bondeno e attuale capogruppo in Regione per la Lega Nord, promette battaglia in consiglio per modificare i criteri premiali di accesso alle case popolari a favore degli italiani e dei residenti storici. “Tenteremo tutte le strade per inserire nei nuovi criteri la priorità per la nostra gente”, annuncia Fabbri, attaccando in particolare la vicepresidente e assessore alle Politiche abitative della Regione, Elisabetta Guglielmini, per il “grave errore” di “non aver fatto alcuna menzione ai criteri residenzialità storica” all’interno della delibera approvata nei giorni scorsi dalla giunta di Bonaccini, e che dovrà ora passare al vaglio del consiglio regionale.

Una modifica che al momento non sembra essere nei piani della Regione, almeno a giudicare dalle parole della Guglielmini che dopo l’approvazione della delibera ha affermato che “con questo provvedimento finalmente si abbassa la soglia di reddito per la permanenza nelle case popolari. Vogliamo garantire il diritto alla casa alle fasce più deboli, utilizzare in modo equo il patrimonio residenziale pubblico e aumentare di conseguenza il turn-over e la rotazione all’interno dell’Erp, che viene inteso come misura temporanea e assistenziale per le persone più in difficoltà”. Assegnazioni basate quindi principalmente sulla fascia di reddito (applicando i parametri Isee), senza alcun accenno alla nazionalità degli assegnatari. A tirare fuori l’argomento ci pensa però Fabbri, affermando che “dopo decenni di politiche razziste è dovere di una forza responsabile e attenta alle esigenze dei propri cittadini restituire equità sociale ai criteri di accesso a case popolari, welfare e aiuti. Anche alcuni sindaci ‘illuminati’ del Pd l’hanno capito, ci auguriamo che da Bonaccini non arrivino chiusure pregiudiziali”.

La critica, occorre sottolineare, non investe tutto il contenuto della delibera, dal momento che Fabbri vede come un “bene la riforma delle case popolari, ma i criteri premiali di accesso per i residenti storici rimangono i grandi assenti”. L’esempio da seguire secondo il capogruppo leghista è proprio la ‘sua’ Bondeno, dove “la rivoluzione delle case popolari è già realtà da anni. Abbiamo riconsegnato welfare e aiuti alla nostra gente, sanando discriminazioni storiche: chi lavora e paga le tasse da generazioni nel nostro territorio ha diritto ad aiuti prima degli ultimi arrivati. Ogni Comune, ogni istituzione ha il dovere politico e morale di aiutare i propri figli”. A tal proposito Fabbri ha pubblicato sui social network un filmato che mostra come nei cartelloni con le graduatorie per l’assegnazione, appesi all’ingresso del municipio matildeo, i primi assegnatari siano italiani e residenti storici.

Nel frattempo l’ex sindaco di Bondeno spazia anche su altri temi e si scaglia contro il Comune di Comacchio, ‘colpevole’ dell’installazione di parcheggi a pagamento sul retrospiaggia dei lidi estensi. Le perplessità principali sono due: da un lato riguardo l’applicazione delle tariffe, che oltre a “incidere pesantemente sulle tasche dei visitatori dei Lidi” non prevedono esenzioni a disabili, residenti o dipendenti degli stabilimenti. Dall’altro circa la regolarità stessa delle aree di sosta: “Per quali ragioni – chiede Fabbri attraverso un’interpellanza alla giunta regionale – la Regione ha concesso la possibilità al Comune di comacchio di indire una gara d’appalto per la costruzione di un parcheggio a pagamento presso il retrospiaggia di Lido di Spina, trattandosi di un’area vincolata dal Demanio Marittimo?” Fabbri chiede alla giunta regionale se “sono stati rilasciati i pareri autorizzativi da parte della Soprintendenza regionale e da parte degli altri enti competenti sul progetto definitivo e quali iniziative adotterà nel caso venga dimostrata l’illegittimità della costruzione del parcheggio a pagamento”.

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