Politica
12 Aprile 2015
Vitali (Cgil - Fp): "Protesteremo davanti alla Regione". In ballo 400 posti di lavoro e qualità dei servizi

Sindacati uniti per i dipendenti provinciali: “A Ferrara tutti a rischio”

di Ruggero Veronese | 4 min

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Alcuni manifestanti ferraresi ieri a Roma

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“Dal primo gennaio del 2016 tutti i dipendenti provinciali saranno a rischio. Non sappiamo neanche in che modo verrà chiuso il bilancio”. Non usa mezzi termini Natale Viatali, sindacalista della Cgil – Fp, per denunciare la totale incertezza che ruota attorno ai lavoratori della Provincia di Ferrara. Ieri mattina le tre principali sigle sindacali a tutela dei dipendenti pubblici (Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl) si sono ritrovate a Roma per dare vita a una manifestazione unitaria e chiedere al governo e alle regioni di sciogliere i dubbi che ruotano attorno al futuro dei lavoratori di enti pubblici – province e città metropolitane – di cui ancora non si conoscono le future risorse e competenze. A Ferrara sono circa 400 i dipendenti che versano in questa situazione mentre, secondo Vitali, “nessuna amministrazione locale ha il coraggio di dire chiaramente ai cittadini che le politiche economiche del governo stanno distruggendo completamente i servizi ai cittadini”.

Assieme ai posti di lavoro della Provincia si potrebbe infatti incrinare, secondo i tre sindacati, anche la qualità dei servizi pubblici, stretti tra una possibile riduzione del personale e tagli alle risorse che tra il 2015 e il 2017 saliranno da uno a tre miliardi di euro. “Su questo tema – afferma Vitali – i sindacati sono assolutamente coesi, così come i lavoratori. Il problema bisogna risolverlo, ma i tempi si allungano e la Regione non fa quello che deve fare con legge di attribuzione dei poteri. Ma in questa situazione le Province non riescono ad calcolare le eccedenze e i Comuni non possono determinare le disponibilità”. Tutto infatti ruota attorno alla riforma Delrio per la soppressione (poi diventata semplice ‘ridimensionamento’ in enti di secondo grado) delle Province, che ha dato mandato alle Regioni per stabilire quali competenze provinciali assorbire o delegare ai Comuni. Ma nei palazzi bolognesi, così come in gran parte dell’Italia, è ancora tutto fermo: “La nostra critica più feroce va proprio alla Regione – spiega il sindacalista -, perchè non è possibile che ad oggi non sia ancora stato messo in atto quanto previsto dalla legge sulla delega delle competenze. Si firmano protocolli di intesa, i politici fanno promesse, ma nulla si muove. Anche il vicepresidente della Provincia Nicola Rossi (sindaco di Copparo, ndr) ha detto che nessuno perderà il lavoro, ma ci deve spiegare da dove ha dedotto questa affermazione meravigliosa, per la quale potremmo anche offrirgli la cena. Perchè oggi le condizioni sono molto diverse”.

unnamed (48)Condizioni che secondo Natali non preannunciano nulla di buono: se per il 2015 il pagamento degli stipendi sarà garantito dall’alienazione di alcuni immobili e dal fondo straordinario di 24 milioni messo in campo dalla Regione, per quanto riguarda l’anno prossimo si naviga ancora a vista. E secondo il sindacalista è un panorama che non preannuncia nulla di buono: “Quanti sono a rischio? Tutti i 400 dipendenti della Provincia, visto che per chi rimarrà dentro ci sarà il problema di come pagare gli stipendi, e per chi dovrà essere ricollocato dipenderà tutto dalla possibilità di assegnazione ad altri enti pubblici”. Anche perchè, nel frattempo, ogni amministrazione si preoccupa dei propri affari: “Il Comune di Tresigallo per esempio – afferma Vitali – ha pubblicato un bando per l’assunzione di personale, senza badare a questo tema”. Ma non c’è un obbligo giuridico a privilegiare i dipendenti provinciali a rischio? “Lo credevo anch’io – spiega il sindacalista -, ma ormai le amministrazioni non agiscono più secondo le leggi, ma secondo la loro interpretazione”.

Un tema talmente sentito da riuscire a riunire i sindacati (da notare anche l’organizzazione comune per il viaggio in pullman da Ferrara a Roma) anche in un momento storico che certamente non brilla per coesione, in particolare per via della ‘coalizione sociale’ lanciata dal segretario Fiom Landini in contrapposizione alle altre sigle sindacali e a parte della stessa Cgil. Temi su cui Vitali non si esprime (“non ho sentito la Camusso, ma oggi per me è stata una manifestazione unitaria incentrata sul tema delle Province”), puntando a future iniziative per la difesa dei dipendenti pubblici: “In assemblea abbiamo deciso all’unanimità che metteremo in atto manifestazioni di protesta davanti alla Regione, che in questi mesi non ha fatto altro che rimandare il tema. Sembra di vivere uno scenario kafkiano”.

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