Economia e Lavoro
11 Aprile 2015
L'Ucid chiama all'appello istituzioni e imprese ferraresi per discutere dei piani a lungo termine per Ferrara

Per credito e ripresa Santini punta su Bnl

di Ruggero Veronese | 3 min

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Alfredo Santini (a dx) assieme al suo vice Paolo Paramucchi

Alfredo Santini (a dx) assieme al suo vice Paolo Paramucchi

Dal Comune alla Regione, dalla diocesi alle associazioni di categoria: non mancheranno gli ospiti illustri al convegno in Camera di Commercio organizzato il prossimo 16 aprile dall’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (Ucid), dal titolo “Ferrara 2030: ritrovare il coraggio di costruire il futuro”. Una giornata di incontri e dibattiti che per Alfredo Santini, presidente provinciale dell’associazione, dovrà servire a far incontrare e discutere tutti i protagonisti della vita economica e istituzionale della provincia per costruire un ‘piano d’azione’ comune per far ripartire l’economia. Ma l’indizio più importante sulle speranze dell’Ucid lo dà lo sponsor principale dell’evento: la banca Bnl, il cui presidente Luigi Abete sarà l’ospite più atteso al convegno con il suo intervento conclusivo.

Santini, del resto, non nasconde i propri obiettivi: da un lato discutere con il territorio su come sfruttare i “timidi segnali di ripresa” degli ultimi mesi, dall’altro cercare di sollevare l’interesse degli istituti di credito più ‘sani’, senza i quali sarebbe impossibile per le aziende ottenere liquidità e, di conseguenza, sbloccare gli investimenti. Sul fronte locale interverranno il sindaco Tiziano Tagliani, il vescovo Luigi Negri, l’assessore regionale Patrizio Bianchi e i presidenti Paolo Govoni (Camera di Commercio), Riccardo Maiarelli (Confindustria), Pier Carlo Scaramagli (Confagricoltura) e Giulio Felloni (Ascom Confcommercio). “Abbiamo pensato – spiega Santini – di mettere insieme enti locali e gli operatori economici più significativi per tentare di ricostruire il futuro di Ferrara. Nel dopoguerra abbiamo visto nascere tante imprese in questo territorio, andate poi in crisi per le dinamiche nazionali. Oggi ci sembra che stiano tornando le condizioni adatte per crescere, ma manca un disegno complessivo sul futuro. Per questo motivo parliamo di ‘Ferrara 2030’: dobbiamo far capire, anche al mondo esterno, che la nostra provincia è disponibile ad avviare un nuovo percorso per il futuro”.

E il riferimento al ‘mondo esterno’ passa soprattutto per il ‘main sponsor’, l’istituto Bnl: “Abbiamo scelto questa banca anche perchè c’è un rapporto personale con Abete (presidente nazionale Ucid oltre che dell’isituto bancario, ndr), ma anche perchè le abbiamo chiesto di assumersi un impegno economico a Ferrara. Non si può negare che esiste il tema di un partner finanziario che accompagni lo sviluppo locale”. La speranza è quindi quella di sollevare almeno l’interesse di Bnl e di Abete, soprattutto se gli altri protagonisti del convegno dimostreranno quella coesione territoriale che secondo Santini, almeno ultimamente, è decisamente mancata: “Negli ultimi anni abbiamo assistito a pezzi di provincia che se ne vogliono andare – afferma il presidente Ucid -, tra chi vuole andare con Modena, chi con Ravenna e chi parla dell’Area Vasta con Bologna, ma queste soluzioni ci farebbero solo diventare succubi delle decisioni altrui. Occorre ricostruire la coesione provinciale, smettendola di piangersi addosso e ricominciando a correre. Ultimamente abbiamo visto alcune aziende importanti, come la Berluti, investire a Ferrara e secondo me il nostro territorio è più in salute di molti altri”.

L’ultima domanda non può che toccare un tema che Santini conosce fin troppo bene: la Carife, di cui è stato presidente dal 1998 al 2010. “Da quando sono via non ne ho più voluto parlare, ma quello che posso dire è che secondo me la Carife rivivrà. Credo che ci siano le condizioni, ma senza dimenticare che a livello nazionale si andrà sempre più verso una concentrazione dei grandi gruppi”.

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