Economia e Lavoro
1 Aprile 2015
Sciopero nazionale dei lavoratori del settore per il rinnovo del contratto di lavoro

Il 15 aprile il turismo si ferma

di Redazione | 2 min

sciopero genericaIl 15 aprile il turismo si ferma in tutta Italia. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno infatti proclamato uno sciopero nazionale del settore turismo per l’intera giornata e, per rendere visibile la protesta, sono state organizzate tre manifestazioni nazionali che si terranno a Milano, Roma e Taormina, alle quali parteciperanno anche manifestanti da Ferrara.

La mobilitazione si intreccerà con la giornata di protesta globale “Global Fast-Food Workers’ Action Day”, indetta dal Sindacato Mondiale del Turismo a tutela dei diritti dei lavoratori dei fast food in tutto il mondo.

A 24 mesi dalla scadenza del contratto di lavoro, a pochi giorni dall’inaugurazione di Expo 2015 e a qualche mese dal Giubileo Straordinario
quasi un milione di lavoratori sono ancora senza contratto di lavoro. Sono gli addetti delle mense, dei bar e ristoranti, delle agenzie di viaggio, degli alberghi di Confindustria e dei tour operators, degli stabilimenti balneari e degli associati a Confesercenti.

“In due anni e mezzo di trattative – spiegano i sindacati – le controparti hanno sempre mirato ad un solo obbiettivo: far pagare i costi della crisi unicamente alle lavoratrici e ai lavoratori chiedendo loro di pagarsi di tasca proprio il rinnovo cedendo diritti e tutele quali ad esempio, gli scatti di anzianità, i permessi individuali, la malattia. Fipe Confcommercio ed Angem si sono spinte oltre, disdettando il Ccnl del Turismo, atto gravissimo che ha avuto il solo effetto di inasprire i confronti in atto. Tutto ciò si sta consumando nel silenzio delle istituzioni e del Governo che quando parlano di Expo 2015 non fanno altro che evidenziarne le straordinarie opportunità, salvo poi dimenticarsi che chi lavorerà nei
padiglioni della Esposizione Universale, lo farà senza le tutele normative e salariali che solo un Contratto di Lavoro rinnovato può offrire”.

Sotto accusa anche le penalizzazioni introdotte dal governo per i lavoratori stagionali dal nuovo sistema di ammortizzatori sociali (Naspi).

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