Cronaca
1 Aprile 2015
La polizia di Stato emette alcuni provvedimenti in attesa che vengano inasprite le sanzioni

Allontanamenti e avvisi ai pescatori di frodo

di Redazione | 3 min

pesca frodo 1Nell’attesa che vengano inasprite le sanzioni per la pesca di frodo che sta flagellando le nostre acque e distruggendo il patrimonio ittico, la polizia di Stato lancia un segnale ai bracconieri, anche a fronte delle segnalazioni ricevute dalla polizia provinciale, emettendo una serie di provvedimenti a carico di rumeni che si sono resi responsabili di episodi di bracconaggio.

Dopo i vari interventi della polizia provinciale con sequestri di reti e sanzioni a pescatori abusivi, la Divisione Anticrimine della questura ha emesso due provvedimenti di avviso orale nei confronti di due cittadini rumeni residenti ad Argenta rispettivamente di 23 e 47 anni. L’avviso orale, nel caso di proseguimento della condotta che ha portato alla sua emissione, prevede l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Sono stati inoltre avviati i procedimenti per l’emissione del foglio di via obbligatorio (viene emesso nei confronti dei non residenti nel Comune) nei confronti di tre cittadini rumeni fra i quali un 25enne e un 40enne residenti in provincia di Ravenna e un 38enne cesenate. Nei confronti di un ulteriore rumeno nato nel 1983, residente nel Ferrarese, è stato invece emesso un decreto di allontanamento

Tutto questo in attesa dell’inasprimento delle sanzioni per i pescatori di frodo. Com’è noto l’Assemblea legislativa ha approvato la proposta per l’inasprimento delle sanzioni per la pesca di frodo con l’intesa che verrà rivista la legge 11 del 2012 per prevedere, in presenza di fenomeni di bracconaggio, la possibilità di procedere anche al sequestro amministrativo e all’eventuale confisca degli autoveicoli e dei natanti utilizzati, in aggiunta a quello, già previsto, degli strumenti e delle reti.

Il bracconaggio è infatti un problema che si sta acuendo, rischiando di distruggere il nostro patrimonio ittico, come già avvenuto da parte dei predoni dell’Est Europa, in particolare rumeni, nel Delta del Danubio. Tra i tanti fatti di cronaca avvenuti nel territorio provinciale si può ricordare, a mero titolo di esempio, quello accaduto a Tresigallo quando fu scoperto e sanzionato dalla Polizia provinciale un pescatore di nazionalità romena che stava pescando illegalmente nel canale Collettore Acque Alte nel Comune di Tresigallo. Un intervento nel pieno buio della notte, che ha reso molto complicata l’individuazione delle reti. In quell’occasione, oltre alla sanzione per 1.100 euro, sono stati recuperati 800 metri di reti tipo tramaglio, già calate in acqua, oltre a una barca in vetroresina di circa tre metri di lunghezza. L’uomo sanzionato era assistito da un altro romeno, poco distante, su un furgone utilizzato per il trasporto del materiale, che è stato sequestrato dagli agenti provinciali. Riuscirono invece a fuggire a un altro controllo notturno altri due pescatori di frodo.

In ragione del sensibile incremento del fenomeno della pesca di frodo sul Delta del Po, la Polizia provinciale ha predisposto una serie di servizi dedicati che hanno consentito di individuare gruppi organizzati di persone, prevalentemente originarie dell’est Europa, che con quei Paesi intrattengono un rapporto commerciale ittico. L’attività svolta, che ha portato al sequestro di numerosi veicoli e natanti, di chilometri di reti nonché di ingenti quantitativi di pesce, ha avuto ampio risalto sulla stampa locale, che più volte ha sottolineato l’inadeguatezza della normativa attuale invocando una nuova disciplina della materia con sanzioni a carattere penale.

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